The Witcher: Blood Origin, la spiegazione del finale
La miniserie The Witcher: Blood Origin è arrivata su Netflix, ecco la spiegazione del finale del progetto prequel dello show con Henry Cavill
La miniserie The Witcher: Blood Origin è arrivata su Netflix raccontando una storia ambientata molti anni prima del progetto con star Henry Cavill, ecco la spiegazione del finale.
Ovviamente, se non avete visto gli episodi e non volete spoiler non proseguite con la lettura!
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La miniserie svela inoltre che i monoliti possono trasportare le persone attraverso i vari mondi. Nelle puntate Syndril e Zacare contengono Balor e usano il loro potere per distruggere il monolite, facendo a pezzi il confine che separa i mondi, fondendo così piani dell'esistenza e pianeti, dando vita alla Congiunzione delle Sfere.
Nel futuro, invece, si vedere Eredin bloccato in un mondo desolato mentre raccoglie il teschio di una creatura e se lo pone sul volto, compiendo così il primo passo per diventare il Re Eredin della Caccia Selvaggia.
Nel finale si vede quindi Eile e si scopre che è incinta del figlio concepito con Fjall, unendo così il sangue di due specie molto diverse. Ithlinne le tocca il ventre e gli spettatori possono vedere una profezia in cui si dichiara che il seme dell'allodola "emetterà la prima nota di una canzone che pone fine a tutti i tempi, e uno del suo sangue canterà l'ultima".
Jaskier, infine, riceve il compito di raccontare questa storia e capire chi sarà a cantare l'ultima nota citata dalla profezia. In base a quello che viene raccontato nei libri e nei videogiochi, Eile e Fjall sono gli antenati di Ciri.
Avete visto la miniserie The Witcher: Blood Origin? Che ne pensate del finale?
Fonte: ComicBook