The Whale: il truccatore racconta come la pandemia ha influenzato la realizzazione della protesi di Brendan Fraser

Adrien Morot. truccatore di The Whale, ha raccontato come la pandemia ha influenzato il suo lavoro per creare la protesi di Brendan Fraser

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In un'intervista con Deadline, Adrien Morot, truccatore di The Whale (LEGGI LA RECENSIONE), ha raccontato i retroscena del suo lavoro per realizzare la protesi indossata dal protagonista Brendan Fraser per aumentare la propria stazza. Nel film, l'attore interpreta Charlie, un un professore d’inglese che soffre di grave obesità e tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente.

Morot, collaboratore di lunga data del regista Darren Aronofsky, ha rivelato che inizialmente gli era stato detto di realizzare delle protesi più "limitate" per Charlie, limitandosi a rimodellare la testa e le mani di Fraser. Tuttavia, la tuta che ha finito per creare, di oltre 136 kg, ha soddisfatto il desiderio di Aronofsky di vedere "il più possibile" il personaggio sullo schermo. Il suo metodo di lavoro è stato però fortemente influenzato dal fatto di svolgersi in piena pandemia. Solitamente, la prima fase consiste nel prendere uno stampo fisico in 3D (o lifecast) di un attore, che serve come base per la creazione di aggiunte in silicone. Ma poiché in questo caso Morot non ha avuto accesso fisico a Fraser, all'inizio ha dovuto prendere le misure dell'attore a distanza, in modo da poterne creare una "replica perfetta" al computer. I pezzi di questo modello 3D sono stati quindi realizzati con una una stampante 3D.

Un approccio raramente, se non mai, utilizzato in precedenza per un progetto cinematografico o televisivo, che però ha permesso a Morot di raggiungere un livello di precisione che altrimenti non sarebbe stato possibile. Lo conferma lo stesso Fraser, secondo cui il truccatore ha dimostrato un "dominio assoluto" su ogni dettaglio delle protesi, catturando "tutte le piccole forme e anomalie del corpo umano", fino al livello dei singoli pori della pelle. Aggiunge Morot:

Normalmente, quando si scolpisce, si può fare una scultura molto fine con l'argilla e i composti tradizionali… Ma si è limitati dalle dimensioni degli strumenti e da quanto sono bravi i propri occhi. Ma quando si lavora al computer, è possibile zoomare fino all'angolo dell'occhio, finché l'angolo dell'occhio non riempie l'intero schermo. Posso prendere l'immagine della texture dell'occhio di qualcun altro e applicarla al mio modello, e non è più una scultura. È quasi una mappatura delle texture, quindi le rughe umane appariranno esattamente così, fino ai pori. È un livello di precisione che non ha eguali in nessun'altra cosa che sia stata fatta prima.

Il film arriverà nelle sale italiane il prossimo 23 febbraio. Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

Cosa ne pensate delle parole del truccatore di The Whale sulla protesi di Brendan Fraser? Lasciate un commento!

FONTE: Deadline

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