The Walking Dead: Robert Kirkman torna a parlare del finale improvviso
Robert Kirkman è tornato a parlare dell'epilogo di The Walking Dead, spiegando perché ha chiuso la serie all'improvviso
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Robert Kirkman - Potete considerarla la più grande trollata di sempre e sarebbe appropriata, in qualche modo me ne compiaccio. Ma personalmente lo vedo come il più grande regalo che potessi fare ai fan, perché qualunque finale è previsto da un anno di cagate tipo "Come lo concluderanno? Cosa si inventeranno? Io penso che dovrebbero chiudere in questo o quest'altro modo". Penso che questo rovini tutto o comunque influenza inevitabilmente l'esperienza.
Se sai che il finale si avvicina e tre numeri prima muore un personaggio principale, pensi "Vabbè, non importa. Sta per finire, ovvio che questo personaggio deve morire. Non è una morte monumentale con un forte impatto, è solo il rallentamento verso l'epilogo che chiunque si aspetterebbe. Perciò ho pensato che sarebbe stato davvero divertente se le persone avessero letto gli ultimi numeri senza esserne consapevoli.
Questo ha reso il finale una morte sorprendente, qualcosa di molto appropriato visto che tutta la serie è basata sulle morti a sorpresa e sull'accettazione del lutto, mostrando quanto possa essere rapida, perciò ho pensato sarebbe stata una cosa divertente.
Fonte: ComicBook.com