The Space Cinema venduto all'inglese VUE per 105 milioni di euro

Dopo soli cinque anni di vita il principale circuito cinematografico italiano, The Space Cinema, è stato venduto all'inglese VUE

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Attraverso una nota stampa 21 Investimenti (società di private equity di Alessandro Benetton) e Mediaset RTI hanno annunciato di aver ceduto il circuito cinematografico The Space al gruppo anglosassone Vue Entertainment International per 105 milioni di euro.

The Space Cinema era nato nel 2009, quando 21 Investimenti (assieme al socio Mediaset) avevano acquisito i circuiti Warner Village e Medusa, fondendoli. In cinque anni The Space ha acquisito altri circuiti minori, tra cui Planet e Cinecity, arrivando a un totale di 36 multiplex (362 schermi) con una quota di mercato superiore al 20%, provvedendo nel contempo alla digitalizzazione completa delle sale. Negli ultimi anni la compagnia ha anche lanciato il programma The Space Extra, un palinsesto di contenuti alternativi (cioè non prettamente cinematografici: dagli eventi sportivi ai concerti ai documentari), e The Space Movies, divisione distributiva in partnership con Universal Pictures International Italy.

Il principale circuito cinematografico italiano è quindi ora di proprietà di una società inglese. Nel comunicare la cessione le due società sottolineano che "é stato individuato il miglior partner per permettere a The Space di continuare a sviluppare il proprio progetto industriale e di business, godendo del miglior know how".

Intervistato dall'Hollywood Reporter, il fondatore e CEO di Vue Tim Richard ha dichiarato che l'acquisizione rientra nell'obiettivo della società di incrementare la propria crescita attraverso l'espansione sia in Gran Bretagna che nell'Europa Continentale: "L'Italia è il quarto mercato cinematografica in Europa e ha una tradizione di produzione cinematografica di alta qualità". Vue possiede attualmente 187 cinema per un totale di 1727 schermi, e ha una posizione dominante in UK, Germania e ora anche Italia. Inoltre ha una forte presenza in Polonia, Danimarca, Irlanda, Lituania, Lettonia e Taiwan.

Fonte: THR

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