The Social Network, la lettera aperta di Aaron Sorkin sulla libertà di parola rivolta a Facebook

In una lettera aperta pubblicata sul New York Times, Aaron Sorkin ha svelato che i piani alti di Facebook non volevano che nel film The Social Newtork fosse fatto il nome del gigante

Redattore per badtaste.


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In una lettera aperta pubblicata sul New York Times, Aaron Sorkin ha svelato che i piani alti di Facebook non volevano che nel film The Social Newtork fosse fatto il nome del gigante fondato da Mark Zuckerberg.

L'articolo è stato scritto in risposta al recente discorso che Zuckerberg ha tenuto all'università di Georgetown appellandosi al primo emendamento e invocando la libertà di parola. In tale occasione l'ex studente di Harvard ha ribadito che Facebook avrebbe continuato ad accogliere inserzioni e annunci pubblicitari di natura politica nonostante chiaramente falsi. Tutto per preservare il diritto alla libertà di parola.

Sorkin ha allora colto la palla al balzo per raccontare alcuni retroscena della realizzazione di The Social Network, il film di David Fincher arrivato nel 2010 e vincitore di tre premi Oscar.

Lo sceneggiatore ha raccontato di aver lavorato sodo, nel corso della pre-produzione, affinché non venissero citati in giudizio da Zuckerberg:

Nonostante avessimo soddisfatto i requisiti del dipartimento legale della Sony, mandammo la sceneggiatura - come promesso da una stretta di mano - a un gruppo di dirigenti della tua compagnia invitandoli a darci indicazioni.

La risposta fu un invito a cambiare il nome di Harvard in quello di un'altra università e a chiamare Facebook in un altro modo:

Dopo aver girato un film organizzammo una proiezione privata di una versione preliminare per la tua direttrice operativa Sheryl Sandberg, che nel bel mezzo della proiezione si alzò, si voltò verso i produttori sul fondo della sala e disse: "Come potete fare una cosa simile a un ragazzino?" (Avevi 26 anni all'epoca, ma va bene, lo capisco).

Durante il suo discorso di qualche settimana fa, Zuckerberg ha spiegato che "in una democrazia credo che siano le persone a dover capire cosa intendano o meno i politici che vogliono votare e giudicare per conto proprio".

Sorkin ha così chiuso la sua riflessione:

Se l'avessi saputo, avrei fatto inventare Facebook ai gemelli Winklevoss.

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