The Promised Neverland: la genesi del manga di Kaiu Shirai e Posuka Demizu
In un'intervista, l'editor di The Promised Neverland ha raccontato com'è nato il manga
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.

The Promised Neverland, di cui J-POP ha recentemente distribuito il primo volume in Italia, è una delle nuove serie più seguite di Weekly Shonen Jump, la rivista ammiraglia di Shueisha.
Lo scorso febbraio, l'editor del manga ha rilasciato un'intervista al sito Mantan-Web, dove ha rivelato alcuni retroscena e curiosità sulla realizzazione del fumetto, a partire dal coinvolgimento iniziale dello scrittore Kaiu Shirai e la successiva scoperta della disegnatrice Posuka Demizu.Dal momento in cui l'editor ha ricevuto il neemu (lo storyboard) da Shirai al lancio del fumetto sono trascorsi tre anni. Anche se il soggetto, i personaggi e alcune scene sono rimaste identiche alla concezione originale dello sceneggiatore, questo arco di tempo è stato sfruttato al meglio per porre le fondamenta dell'opera; per la precisione, dei suddetti tre anni, uno è servito all'editore e a Shirai per gettare le basi della storia, e uno e mezzo per scegliere chi l'avrebbe illustrata.
A seguito dell'ingaggio della Demizu, nei sei mesi restanti, il team creativo ha lavorato sul design generale e a quello dei personaggi. Una delle attività più dispendiose in termini di tempo è stata la definizione dell'aspetto dei demoni, in quanto la Demizu ne ha proposto ben dieci varianti.Fin dall'inizio, ha rivelato l'editor, Shirai è stato alla ricerca di un manga riconoscibile, visibilmente differente da ogni altro e che potesse essere all'altezza degli shonen di Weekly Shonen Jump.
Attualmente, siamo vicini al giro di boa, e da ciò si deduce che The Promised Neverland dovrebbe concludersi in non più di sedici o diciassette volumetti. L'uscita dell'ottavo tankobon è prevista in Giappone per il prossimo 4 aprile.
L'editor ha infine aggiunto che, insieme ai due autori, farà di tutto per far sì che la serie risulti sempre più interessante e che possa presto vedere altri adattamenti al di fuori della Nona Arte che ne esaltino i punti di forza.
Che quest'ultima affermazione possa essere un velato ammiccamento a imminenti trasposizioni anime e cinematografiche? Voi che ne pensate?
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