The Mandalorian, Gina Carano parla di Pedro Pascal: "Non è una cattiva persona, è molto dolce"

Gina Carano torna a parlare del suo licenziamento da The Mandalorian e cita il suo amico Pedro Pascal, che avrebbe sbagliato quanto lei

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Dopo la preview pubblicata da Deadline, è stata pubblicata ieri l'intervista integrale di Gina Carano al The Ben Shapiro Show: oltre un'ora e mezza nella quale l'attrice ha parlato del suo licenziamento da The Mandalorian dopo la pubblicazione di alcuni controversi messaggi sui suoi social media.

Durante l'intervista, l'attrice ha anche parlato di Pedro Pascal, menzionando l'episodio di gennaio in cui il protagonista di The Mandalorian ha diffuso il numero di telefono dell'ufficio del senatore Ted Cruz (numero che, sottolineiamo, è pubblico e presente sul sito del senatore, quindi il paragone tra le sue azioni e quelle dell'attore è alquanto improprio):

Io adoro Pedro. Lo adoro. So che ha detto e fatto cose che feriscono. Non penso che pubblicare il numero di qualcuno sui social media vada bene. Ma quando ci siamo resi conto che avevamo idee politiche un po' diverse abbiamo fatto un accordo. Ci siamo detti: siamo, prima di tutto, esseri umani. E tu sei prima di tutto mio amico.

Secondo Carano, democratici e repubblicani hanno "cercato di allontanarli" l'uno dall'altra a causa delle loro visioni politiche:

È stata una cosa davvero assurda. Ci sono persone molto appassionate sia in un fronte che in un altro. E adoro il fatto che siamo entrambi molto appassionati di politica. La pensiamo diversamente, penso, a causa delle nostre esperienze passate. So che entrambi abbiamo fatto degli errori nei nostri tweet. Non siamo perfetti. Siamo esseri umani. Ma lui non è una cattiva persona, è molto dolce.

Probabilmente è quindi proprio a Pascal che si riferisce quando, in un passaggio successivo, Carano afferma che vi fossero trattamenti diversi a seconda delle visioni politiche (e di aver ricevuto "accidentalmente" una mail decisamente "illuminante" nella quale si parlava del fatto che lei aveva diversi sostenitori durante la campagna #FireGinaCarano):

Se la sono presa con me sin dall'inizio, mi controllavano come dei falchi, sapevo che era solo questione di tempo. Vedevo che nella stessa produzione c'erano persone che potevano dire tutto ciò che volevano, e questo è stato il problema principale per me. Io ero problematica perché non seguivo la narrazione mainstream.

Fonte: EW

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