The Man in the High Castle, la seconda stagione è costata oltre 100 milioni di dollari
Un report di Reuters entra nel dettaglio dei budget delle serie di Amazon e parla di insuccesso per la seconda stagione di The Man in the High Castle
Si tratta di progetti che hanno ricevuto il via libera da Roy Price, che ha lasciato la guida dello studio dopo uno scandalo a novembre. Il mese scorso Amazon ha affidato la guida dei propri studios all'ex presidente della NBC Entertainment Jennifer Salke.
La cifra è particolarmente significativa perché, secondo i parametri utilizzati da Amazon per definire il successo di uno show, la seconda stagione non è andata bene. Tali parametri si chiamano "costo per primo stream": Amazon divide il budget di produzione e marketing di una serie per il numero di persone che la vedono appena dopo essersi iscritte a Prime. Un costo a persona molto ridotto dimostra un grande successo.
Il maggior successo, invece, è The Grand Tour: costata 78 milioni di dollari, la prima stagione ha raccolto 1.5 milioni di "primi stream", per un costo di 49 dollari per ciascun nuovo iscritto.
La prima stagione di The Man in the High Castle è stata un enorme successo: è stata vista da 8 milioni di spettatori e ha attirato 1.15 milioni di nuovi iscritti a Prime, per un costo di soli 63 dollari per ogni iscritto. Ma la seconda stagione ha visto impennare di 13 volte questo costo: per ogni nuovo iscritto, Amazon ha dovuto sborsare 829 dollari.
Tra il 2014 e il 2017, le serie originali di Amazon hanno attirato più di 5 milioni di persone in tutto il mondo a iscriversi a Prime. Negli USA un anno fa gli spettatori di Prime che hanno visto serie su licenza o originali sono stati 26 milioni.
Va ricordato che per Amazon l'importanza di avere nuovi iscritti a Prime è vitale, perché è attraverso la vendita di prodotti che genera i guadagni maggiori, e gli utenti Prime in generale acquistano molto di più beneficiando della spedizione gratuita. Secondo stime effettuate da JP Morgan, l'azienda investirà 5 miliardi di dollari in contenuti video quest'anno.
Amazon non ha voluto confermare l'autenticità dei dati diffusi da Reuters.