The Last of Us: nella scena del museo sono stati utilizzati pochissimi effetti visivi

L'artista del makeup Barry Gower racconta come nella scena del museo in The Last of Us molto di ciò che vediamo era presente sul set

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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La cerimonia di premiazione degli Emmy è slittata a gennaio, ma le votazioni proseguono e così anche le campagne promozionali "for your consideration". Ecco quindi che fioccano le interviste agli artisti che hanno lavorato a The Last of Us (gli attori e gli sceneggiatori, essendo in sciopero, sono in silenzio stampa), una delle serie che hanno ricevuto più nomination, incluso trucco, parrucco e scenografie.

In una lunga intervista pubblicata da Vanity Fair, l'artista del makeup prostetico Barry Gower è entrato nel dettaglio del suo lavoro, che in molti casi ha comportato la perfetta fusione tra effetti reali e digitali. Ma c'è una scena in particolare in cui, spiega Gower, è stato ricostruito praticamente tutto dal vivo, con pochissimi interventi in digitale: quella del Bostonian Museum, il museo storico (fittizio) di Boston ricco di cimeli della Rivoluzione Americana. Nella sequenza Joel (Pedro Pascal) e Tess (Anna Torv) cercano di condurre Ellie (Bella Ramsey) in salvo attraverso il museo, ma i tre incontrano non pochi ostacoli... nella forma di un mucchio di infetti. L'interno del museo è stato creato nei più minimi dettagli:

Nel secondo episodio, c'è questa sequenza in cui Ellie, Joel e Tess entrano in un museo di Boston. E mentre attraversano la porta, si trovano di fronte a una moltitudine di cordyceps, funghi e muffe, e alla fine arrivano a una scala, che tutto il nostro cast percorre camminando sopra vari tipi di corpi infetti decomposti, che sono diventati parte dell'ambiente.

Per fare ciò, abbiamo lavorato nuovamente con John [Paino, lo scenografo] e i dipartimenti artistici e degli effetti visivi, per decidere cosa avremmo avuto bisogno di creare dal vivo, e cosa avrebbe dovuto essere esteso digitalmente per salire sui muri e sui soffitti. Ma in realtà, alla fine, la maggior parte di quello che abbiamo girato, all'80-100% era presente sul set, realizzato dal nostro team.

Per Gower oggi come oggi la soluzione più rapida è quella di creare effetti in CGI, ma non sempre il risultato è realistico:

È come quando ascolti un disco in vinile... è un effetto quasi retro, e oggi come oggi ci sono delle produzioni che iniziano a preferire la costruzione di set dal vivo, con effetti speciali pratici. Nel mio caso, ho avuto la fortuna di lavorare a una serie di progetti di questo tipo recentemente, da Game of Thrones a Stranger Things, e in particolare The Last of Us: ci hanno chiesto, nonostante ci fossero molti effetti visivi coinvolti, di ricostruire quanto più possibile dal vivo nella cinepresa.

Potete vedere l'intervista completa qui sotto:

La prima stagione di The Last of Us è disponibile da qualche settimana in home video. Trovate tutte le notizie sulla serie in questa scheda.

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