The Get Down: Baz Luhrmann parla del futuro della serie

Il regista Baz Luhrmann, ideatore di The Get Down, ha parlato degli sviluppi della serie e del suo interesse a proseguire la collaborazione con Netflix

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Col debutto della seconda parte della prima stagione dietro l'angolo (è attesa su Netflix il 7 Aprile), è tempo per Baz Luhrmann di pensare al futuro di The Get Down. Benché si sia dichiarato intenzionato a ridurre il proprio coinvolgimento, il regista di Moulin Rouge! sta cercando - assieme a Sony e Netflix - una via per concedere allo show una seconda stagione, impresa non facile considerando il cospicuo budget richiesto per la realizzazione della serie. In un'intervista esclusiva a Vulture, Luhrmann ha anche spiegato come la seconda tranche di episodi della prima stagione si concentrerà maggiormente sull'evoluzione psicologica dei ragazzi piuttosto che sulle tematiche strettamente sociali legate al Bronx. "Il vero focus qui riguarda le emozioni di questi ragazzini e il modo in cui si evolvono fino a diventare adulti," ha dichiarato il regista e ideatore della serie.

Luhrmann ha anche ribadito che il legame tra Books, Shaolin e Mylene sarà comunque al centro anche di questa seconda parte di stagione, ambientata più di un anno dopo il midseason finale. Lo sguardo, assicura, sarà meno ingenuo e infantile, adeguato quindi alla crescita dei protagonisti. Smentendo il proprio coinvolgimento come showrunner per l'eventuale seconda stagione, Luhrmann ha anche detto che Sony e Netflix sono seriamente intenzionate a far proseguire la serie, e che da tempo hanno adocchiato un regista afro-americano che sarebbe l'ideale per il prosieguo dello show. Il finale della prima stagione è concepito, quindi, come aperto a una continuazione che Luhrmann - così come tutti i numerosi fan della serie - auspicano di tutto cuore.

Sebbene il regista australiano abbia intenzione di sottrarsi al ruolo di showrunner per The Get Down, non ha mancato di rimarcare il grande interesse a proseguire la propria carriera in ambito televisivo. "Ora che ho avuto questa esperienza con Netflix, potrei fare qualunque cosa con loro. Potrebbe essere un documentario, potrebbe essere una serie drammatica, potrebbe essere - penso che, se avessi sotto mano un progetto davvero sperimentale, loro sarebbero la mia prima scelta. In effetti, ne avevo già uno in mente. Ma, a un certo punto, bisogna rallentare il ritmo, sapete? Non sono più un ragazzino."

Fonte: Vulture

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