The Fabelmans e il potere di veto dato da Spielberg alle sue sorelle: "Il fratello in me voleva chiedere scusa"

Il Los Angeles Times ha riunito Steven Spielberg e le sue sorelle Anne, Nancy e Sue per una chiacchierata incentrata su The Fabelmans

Redattore per badtaste.


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Il Los Angeles Times ha riunito Steven Spielberg e le sue sorelle Anne, Nancy e Sue per una chiacchierata incentrata su The Fabelmans, il film biografico diretto dal leggendario regista.

L'ultima volta che la famiglia si era riunita era stato per una proiezione all'AFI Fest. Spielberg credeva che fossero passate tre settimane. "No, era a novembre, Steve" lo ha corretto Anne. "Siamo a febbraio".

"Steve ha nascosto la sua vulnerabilità per tantissimo tempo" ha raccontato. "Non c'era volta che non avesse una telecamera in mano quando entrava in una stanza. Ho sempre saputo che avessi paura di qualcosa e che la telecamera fosse uno scudo".

Era anche un'arma” ha aggiunto Steven, facendo ridere le sorelle. “Sì anche quello" ha convenuto Anne. "Ma alla fine lo scudo si è abbassato e adesso siamo più vicini. C'è così tanto amore tra di noi".

Era da tanto che il regista pensava di girare un film sulla sua vita. Aveva iniziato a scrivere le sue memorie sotto forma di sceneggiatura da tenere custodite in un cassetto e da mostrare un giorno alle sue sorelle, poi nel 2005 durante le riprese di Munich, iniziò a condividere alcune storie con il collega e amico Tony Kushner. 15 anni dopo chiamò le sue sorelle per dire loro che aveva scritto un film sulla famiglia Spielberg e che avrebbero letto la sceneggiatura nel giro di un paio di giorni. Se solo una di loro avesse avuto delle riserve, avrebbe cestinato tutto.

Cavolo, non pensavo che avessimo tutto quel potere" ha commentato Nancy. "Se l'avessi saputo, gli ultimi 70 anni sarebbero stati molto diversi!".

La sceneggiatura conteneva un segreto che Steven non aveva mai condiviso con le sue sorelle. Durante il montaggio di una serie di filmati delle gite in Arizona, il regista, allora sedicenne, scoprì che sua madre e il migliore amico di suo padre, Bernie, si erano innamorato.

Steven mostrò i filmati in segreto a sua madre, non aspettandosi una certa reazione:

Iniziò a versare lacrime e poi scoppiò a piangere, cadendo sul pavimento mentre singhiozzava. La mia vita finì in quel momento. Tutto si fermò, come incantato nel tempo. Iniziai a fare quello che la gente fa quando succedono cose brutte, iniziai a sperare che fosse un sogno, che mi sarei svegliato, che mia madre si sarebbe rialzata da quella posizione fetale e avrebbe iniziato a ridere istericamente dicendo: "Te l'ho fatta! Scherzetto!".

"Ma non si rialzò" ha proseguito il regista. "Era sul pavimento a singhiozzare ripetendo: 'Non dirlo a tuo padre! Non dirlo a tuo padre'. Il film è un po' diverso, non dice nulla, e Sammy (l'alter ego di Steven nel film) giura di non farlo. Per molto tempo ho pensato di girare il film senza quella scena, ma non sarebbe potuto sopravvivere senza quel momento di verità; un momento, per me, di trauma perenne".

Mi ha rattristato così tanto che tu non abbia potuto dircelo fino ad oggi" ha commentato Sue. "È stato struggente".

Sono rimasta sotto shock a leggerlo" ha aggiunto Anne. "È stato come uno schiaffo in faccia".

A diversi mesi dall'uscita, le sorelle hanno rivisto il film più volte, e spesso lo riguardano a casa per rivisitare soltanto alcuni momenti della loro infanzia. Quando il regista ha mostrato il film alla sue sorelle, ha avuto la reazione che si aspettava.:

Credo che il fratello in me volesse chiedere scusa per averle costrette ad affrontare tutto questo. Il regista in me ha invece detto: "Ok, beh... con loro ha fatto centro".

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