The Crown: Peter Morgan spiega cosa rende unica la serie e i progetti per la terza stagione
Peter Morgan ha rivelato qualche curiosità sul modo in cui lavora alla creazione della serie The Crown e sulla realizzazione della terza stagione
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Le riprese dei dieci episodi che compongono la seconda stagione della serie The Crown, in arrivo su Netflix l'8 dicembre, si sono già concluse.
Il creatore del progetto, Peter Morgan, ha spiegato che il suo obiettivo è realizzare progetti che appartengano al genere che definisce usando il termine "televisione cinematografica".
Il budget messo a disposizione del progetto, secondo quanto rivelato dalle sceneggiatore e produttore, è pari a circa 6-7 milioni per episodio, arrivando quindi a un totale di circa 130 milioni.
Morgan, intervistato da Indiewire, ha aggiunto che puntare agli standard dei progetti per il grande schermo ha permesso di curare maggiormente i dettagli rispetto a come veniva fatto in precedenza con le serie televisive, come ad esempio avere la possibilità di creare un paio di scarpe Nike su misura per alcune scene, anche se le tempistiche rimangono quelle a cui sono abituate le emittenti:
Il paragone con Downton Abbey, sostenuto da alcuni media, viene però considerato sbagliato da Morgan perché The Crown è qualcosa di completamente nuovo e realizzato in modo diverso rispetto al passato.
Peter ha quindi ricordato che ama moltissimo scrivere gli script e si occupa da solo della stesura degli episodi, compiendo anche tutte le ricerche necessarie:
Nella seconda stagione di The Crown gli spettatori potranno immergersi ancora di più nel rapporto tra la regina Elisabetta e il marito Filippo, oltre a dare spazio alle interazioni con chi ha l'incarico di lavorare come primo ministro, tra cui Anthony Eden (Jeremy Northam). Nelle puntate si vedrà poi la visita a Buckingham Palace di John e Jackie Kennedy, mentre la sovrana deve inoltre affrontare le critiche di Lord Altrincham (John Heffernan).
Gli attacchi alla monarchia porteranno però Elisabetta ad avere un approccio più moderno, anche nel modo di parlare in pubblico.
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Il creatore del progetto, Peter Morgan, ha spiegato che il suo obiettivo è realizzare progetti che appartengano al genere che definisce usando il termine "televisione cinematografica".
Il budget messo a disposizione del progetto, secondo quanto rivelato dalle sceneggiatore e produttore, è pari a circa 6-7 milioni per episodio, arrivando quindi a un totale di circa 130 milioni.
Morgan, intervistato da Indiewire, ha aggiunto che puntare agli standard dei progetti per il grande schermo ha permesso di curare maggiormente i dettagli rispetto a come veniva fatto in precedenza con le serie televisive, come ad esempio avere la possibilità di creare un paio di scarpe Nike su misura per alcune scene, anche se le tempistiche rimangono quelle a cui sono abituate le emittenti:
"Si aspettano quindi nuovi livelli di qualità ma negli stessi tempi. Lo vogliono ogni anno e desiderano realizzare la televisione a questo livello".
Peter ha quindi ricordato che ama moltissimo scrivere gli script e si occupa da solo della stesura degli episodi, compiendo anche tutte le ricerche necessarie:
"Guardo quanto accaduto in un decennio e ci impiego circa tre-cinque mesi".
Gli attacchi alla monarchia porteranno però Elisabetta ad avere un approccio più moderno, anche nel modo di parlare in pubblico.
La prossima stagione, invece, mostrerà Elisabetta e Filippo nel periodo in cui hanno circa 40-60 anni e tutti i personaggi avranno nuovi interpreti. Morgan ha spiegato che da parte di Netflix non ci sono obiezioni, nonostante significhi l'addio di Claire Foy e Matt Smith allo show, e che si sta cercando di individuare gli attori giusti.
Che ne pensate? State attendendo il ritorno della serie su Netflix?
Fonte: Indiewire