The Crown 6, l'ex addetto stampa della Regina demolisce la serie definendo il fantasma di Diana "pura disperazione"
Dickie Arbiter, ex addetto stampa della Regina, demolisce la sesta stagione di The Crown scagliandosi contro il fantasma di Diana
Dickie Arbiter, ex addetto stampa della Regina Elisabetta II, ha criticato apertamente il modo in cui è stata rappresentata la morte di Diana e Dodi nella sesta stagione di The Crown, definendola una "licenza drammatica completamente impazzita".
La sequenza di Carlo che rivela ai figli della morte della madre mancava completamente di tatto, era assolutamente non necessaria. La morte della loro madre è ancora un nervo scoperto per entrambi.
Le scene tra Carlo e sua madre, in cui lui si irrita affermando che lei preferisce che Diana torni indietro dentro un furgone di Harrod's, sono completamente prive di senso. Non è andata così. Ovviamente fin dall'inizio era previsto che vi fosse un aereo pronto a riportare il suo corpo a casa dalla Francia. La Regina fu la prima ad approvare questa cosa.
Non solo: Arbiter contesta anche le scene dei preparativi del funerale, ricordando che fu Charles Spencer, fratello di Diana, e non la Regina a decidere che ci sarebbe stata una cerimonia pubblica supervisionata da Buckingham Palace:
Quella settimana io ero a capo della gestione dei media. Spencer pensava che siccome Diana era una figura pubblica, era popolare e il pubblico la amava, sarebbe stato necessario organizzare un evento ufficiale gestito dalla famiglia reale, e non una cerimonia privata.
Anche la scomparsa per 14 ore del Principe William a Balmoral Castle, dopo aver appreso della morte della madre, non sarebbe mai avvenuta. Arbiter ammette però che i due figli facevano lunghe passeggiate mentre affrontavano le prime ore di lutto.
Infine, l'ex addetto stampa si scaglia contro l'idea di raffigurare il cosiddetto "fantasma di Diana" nel quarto episodio della stagione finale, definendolo "pura disperazione". Nonostante Peter Morgan e la produzione abbiano più volte spiegato di affrontare The Crown come una drammatizzazione e non come un documentario, secondo Arbiter "il pubblico globale crede a ogni parola della serie," e per questo insiste che Netflix inserisca un disclaimer. "Non penso che la serie abbia danneggiato i Reali, ma ritengo che abbia fornito al pubblico un'idea molto negativa di chi sono in realtà queste persone".
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Fonte: Deadline