The Closer: Netflix potrebbe inserire un disclaimer prima dello speciale di Dave Chappelle

Netflix sta valutando l'idea di inserire un disclaimer prima dello speciale The Closer di Dave Chappelle, ma Ted Sarandos non è d'accordo

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Dopo le proteste delle ultime settimane, Netflix sta prendendo in considerazione una delle richieste fatte dagli impiegati sostenitori delle cause LGBTQ+ nei confronti dello speciale di Dave Chappelle The Closer. L'idea è quella di inserire un disclaimer, un messaggio di avvertimento sul fatto che i contenuti dello speciale potrebbero risultare controversi. Secondo quanto riporta TheWrap, però, c'è molta resistenza a fare una mossa di questo tipo perché la natura dell'umorismo degli speciali di stand-up comedy (di cui Netflix è diventata la piattaforma leader) è proprio quella di essere quantomeno spinti. Per contro, è già successo in passato che Netflix inserisse degli avvertimenti, basti pensare ai messaggi sulla prevenzione del suicidio prima di Tredici.

Chi non è d'accordo è il co-CEO Ted Sarandos, che qualche giorno fa su The Hollywood Reporter si è espresso negativamente riguardo i disclaimer:

Quel contenuto è già vietato ai minori per quanto riguarda il linguaggio, e lo stesso Dave all'inizio del suo spettacolo lancia un avvertimento molto esplicito, quindi non credo sia il caso.

Il giorno dopo l'intervista, e cioè mercoledì, un centinaio di impiegati di Netflix si sono radunati fuori dagli uffici di Hollywood per protestare riguardo al modo in cui l'azienda ha gestito la vicenda. A mezzogiorno, poi, circa il 10% degli impiegati tra New York e Los Angeles hanno partecipato a un sit-in virtuale. Durante il rally, gli impiegati transgender e i loro sostenitori hanno presentato a Netflix una serie di richieste - nessuna delle quali include togliere The Closer dalla piattaforma. Si parla di creare un fondo per sostenere i talent transgender e nonbinary, revisionare le politiche della compagnia riguardanti l'uscita di contenuti "potenzialmente dannosi" assumendo responsabili appartenenti al mondo transgender e nonbinary e altro ancora.

In una lunga intervista su Deadline, intanto, Ted Sarandos ha ammesso di non aver gestito correttamente questa vicenda:

Prima di tutto ho incasinato tutto con la comunicazione interna - e non intendo solo meccanicamente. Sento che avrei dovuto assicurarmi di riconoscere subito che un gruppo di nostri impiegati era stato profondamente ferito dalla decisione che avevamo preso, e avrei dovuto capirlo prima di iniziare a razionalizzare il dolore che stavano provando. Stavano male e avrei dovuto riconoscerlo subito. [...] Non abbiamo mai avuto dei leak di email verso la stampa, e quello che posso dire è che si trattava di una conversazione in corso. Avete letto un'email, doveva essere una domanda e invece è stata percepita come un'affermazione. Ma la vera affermazione sarebbe dovuta essere: ovviamente lo storytelling ha un impatto sul mondo reale, a volte positivo e a volte e a volte negativo. È il motivo per cui lavoro qui: perché possiamo rendere il mondo un posto migliore con il nostro storytelling, con la rappresentazione sullo schermo e cose così. Invece è sembrato che io dicessi che lo storytelling non ha alcun impatto sul mondo reale.

[...] Il cabaret è una forma d'arte molto particolare. I comici fanno prove su strada dei loro spettacoli, per qualcosa come due anni prima di girare lo speciale. Non veniamo coinvolti e non interferiamo sul contenuto stesso, e credo che questo sia corerente con la natura stessa della commedia e in particolare della commedia di Dave Chappelle. Non credo che togliere dei passaggi dello spettacolo o inserire un disclaimer sarebbe appropriato.

Ricordiamo che in settimana Netflix ha comunicato dati trimestrali molto positivi, con una crescita negli abbonati, nei ricavi e nei profitti.

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