The Boys 4, Eric Kripke ammette che i punti in comune tra realtà e finzione alle volte sono quasi "diabolici"
Eric Kripke, showrunner della serie, ha parlato dei punti in comune tra la realtà e la finzione raccontata nella stagione 4 di The Boys
Eric Kripke ha rivelato qualche retroscena della stagione 4 di The Boys, in arrivo il 13 giugno su Prime Video, ammettendo che alle volte le coincidenze tra finzione e realtà sono quasi "diaboliche". Amazon, poco fa, ha intanto annunciato che la quinta stagione della serie sarà l'ultima.
Definirla buona fortuna è strano, ma alle volte ci sentiamo come se fossimo il team di autori di Satana.
Siamo proprio nell'occhio del ciclone. E non appena ce ne siamo resi conto, sembrava obbligatorio correre in quella direzione il più lontano possibile.
Lo showrunner ha ricordato che scrivono gli episodi quasi due anni prima della loro messa in onda e si ritrovano a riflettere quello di cui stanno parlando. Nel primo episodio della quarta stagione, ad esempio, Patriota è sotto processo, ma ovviamente non potevano sapere che sarebbe stato mandato in onda quasi in contemporanea con la sentenza di Trump, e lo stesso è accaduto nella terza stagione quando sono state mostrate delle scene con i poliziotti e i problemi dei quartieri abitati da persone di colore.
Kripke ha voluto ribadire che non ha problemi a mostrare la sua prospettiva sulla società nella serie, non lasciandosi influenzare da chi lo vuole definire woke:
Chiunque voglia definire lo show in quel modo o in un altro, va bene. Andate a guardare qualcosa di diverso. Ma certamente non mi tirerò indietro o chiederò scusa per quello che stiamo facendo. Alcune persone che lo guardano pensano che Patriota sia l'eroe. Cosa puoi dire in proposito? Lo show sono molte cose. Sottile non è una di quelle. Quindi se è quello il messaggio che state ricevendo, alzo semplicemente le mani e mi arrendo.
Lo showrunner di The Boys ha spiegato che non è una persona che si illude e non pensa che il suo lavoro possa far cambiare idea alle persone, ma se accadesse sarebbe fantastico, aggiungendo poi:
Attraverso la metafora dei supereroi, dello spazio o altro, puoi dire cose sovversive che non potresti in molte serie drammatiche.
Kripke si considera inoltre "un umanista" e pensa sia importante che lo show abbia molto cuore perché si impegnano davvero nel creare un universo morale di questo show, non volendo proporre una serie nichilista:
Se lo show deve avere un messaggio è che chiunque stia davanti a te e dica che possa salvare il mondo sta mentendo.
Lo showrunner di The Boys ha poi spiegato che la serie ha come tema centrale la politica e il capitalismo, mentre Gen V è sull'esperienza degli anni universitari. Questo permette di proporre vari progetti ambientati nello stesso mondo senza annoiare gli spettatori, problema che invece sostiene abbia avuto la Marvel quando ha iniziato a realizzare "film di supereroi", invece che offrire qualcosa di diverso. Kripke ha ricordato che Iron Man era quasi un film indie, Captain America sulla seconda Guerra Mondiale, Il Soldato d'inverno era stato ideato come un thriller di spie e Guardiani della Galassia era una "folle avventura spaziale". I problemi del MCU, secondo Kripke, sono iniziati quando i progetti hanno cominciato a sembrare troppo simili tra loro.
Kripke ha commentato la triste morte di Chance Perdomo spiegando che è stato un vero incubo e hanno sofferto tantissimo, decidendo di non sostituirlo in nessun modo, decisione che ha portato a uno stop delle riprese per cinque settimane in modo da poter riscrivere gli episodi della seconda stagione di Gen V.
Il responsabile di The Boys ha voluto concludere ribadendo che Amazon non ha mai compiuto una censura sugli elementi politici o l'approccio ironico proprio su aziende simile al colosso che domina internet:
Hanno sempre detto 'grandioso' e hanno riso.
Che ne pensate dei punti in comune tra la realtà e la finzione che verranno mostrati nella stagione 4 di The Boys? Lasciate un commento!
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Fonte: The Hollywood Reporter