Terminator 2: James Cameron ricorda quando Arnold Schwarzenegger lo chiamò "str*nzo" odiando un particolare della sceneggiatura
Nel secondo capitolo della saga, il protagonista del titolo passa dall'essere una macchina assassina al diventare una figura protettiva nei confronti di John Connor
In un'intervista con Empire Magazine (via ScreenRant), James Cameron ha raccontato un aneddoto sulla lavorazione di Terminator 2 - Il giorno del giudizio. Nel secondo capitolo della saga, che l'autore ritiene superiore all'originale, il protagonista del titolo passa dall'essere una macchina assassina al diventare una figura protettiva nei confronti di John Connor. Un aspetto non gradito al suo interprete Arnold Schwarzenegger, che ebbe modo di lamentarsi senza mezzi termini con il regista. Ecco come sono andate le cose:
Arnold odiava l'idea. Avevo la sceneggiatura, ancora calda di stampa, nella mia valigetta, e la porto sull'aereo dove [la società di produzione] Carolco stava trasportando un gruppo di attori e registi a Cannes. Arnold la legge sull'aereo e la mattina dopo facciamo colazione a Cannes. Aveva uno sguardo...Mi dice: "Jim, è scritto molto bene, ma io non uccido nessuno”. E io: “Lo so, è questo il bello! Prendiamo quello che è un mostro e lo facciamo diventare un eroe!”. Era sbalordito. Ribatte: “Va bene, ma a pagina 40 John mi dice che non posso uccidere nessuno. Potevo mitragliare le persone prima!”. Io rispondo: “Mi hai fregato con un cavillo. Ma tu sarai l'eroe. È solo una coincidenza che tu non abbia ucciso nessuno fino a quel momento. Vieni riprogrammato da John verbalmente e poi diventi buono. Ma lo sei davvero o stai solo recitando la parte?”. Lui mi fa: “Sono davvero buono?”. E io: “È quello che scopriremo insieme”. E lui: “Str*nzo!”.
Io e Arnold andavamo molto d'accordo, ma aveva dei momenti di crisi in cui dovevo convincerlo a non buttarsi dalla finestra. E ha funzionato. Il personaggio è cresciuto con lui. Non voglio dire che l'abbia fatto con riluttanza. Man mano che avanzavamo nel processo di realizzazione del film, ha iniziato ad abbracciarlo e a capire, dal punto di vista creativo, cosa doveva essere per tutto il tempo. E alla fine, ci ha messo davvero il cuore.
Ricordiamo che, dopo il flop di Terminator - Destino Oscuro, uscito nel 2019, la saga è recentemente proseguita sul piccolo schermo, con la serie animata Terminator Zero, disponibile su Netflix. Qui trovate la nostra recensione.