Teen Justice: Ivan Cohen presenta il gruppo di giovani eroi di Future State
Lo sceneggiatore Ivan Cohen presenta i componenti della Teen Justice, il gruppo di giovani eroi che esordirà con Future State
Cohen racconta la fulminea nascita del nuovo supergruppo con queste parole:
Cohen - La Teen Justice è una nuova super-squadra di Terra-11, il mondo dove c'è una Justice Guild al posto di una Justice League e gli eroi sono versioni di sesso opposto rispetto agli eroi della Terra DC tradizionale. E sebbene gran parte della storia di Terra-11 sia un riflesso abbastanza diretto dell'Universo DC principale, le cose sono abbastanza diverse da consentire a Teen Justice di essere forse la prima squadra di eroi in quel mondo, quindi i loro mentori non hanno esperienza su come gestire le dinamiche delle loro spalle e dei loro pupilli che si preparano a formare loro squadra indipendente.
I membri di Teen Justice includono Aquagirl (Jacqui Hyde), Supergirl (Laurel Kent) e Robin (Talia Kane), che sembrano tutti alquanto familiari. Aquagirl è l’Aqualad di questo mondo, Supergirl e Robin sono rispettivamente i figli di Superwoman e Batwoman. Altri personaggi più insoliti che dubito i lettori si aspetterebbero sono Donald Troy (i fan dei Titans sanno che è non è il caso di chiedersi chi sia), la protetta di Zatara, Klarienne la Strega, ispirata a una creazione di Kirby resa più famosa da Peter David e Grant Morrison (quindi capite che siamo in un territorio davvero strano) e la velocissima Jess Chambers, alias Kid Quick, la cui zia è Jesse Quick. Tutti avranno un ruolo all’interno dell’evento Future State. Credo che sia per questo che siamo qui.Il personaggio di Flash che i fan hanno visto in anteprima come parte di Future State è in effetti un Kid Quick adulto, vale a dire un analogo del concetto di Kid Flash in un mondo in cui Jesse Quick è il velocista definitivo. Una squadra sulla falsariga dei Titans dovrebbe sempre avere un membro superveloce, ma ci sono così tanti Flash nel Multiverso DC, che sapevamo che un’eventuale aggiunta alla categoria doveva essere davvero differente dagli altri e non un semplice Wally West con le curve. Ho suggerito che Kid Quick potesse essere il primo personaggio genderfluid di Terra-11, e una volta che gli editor hanno visto il fantastico studio di Eleonora Carlini sul personaggio, improvvisamente hanno dimostrato molto interesse per loro storie, al di là di Merry Multiverse Special a dicembre.
Kid Quick è l'unico personaggio di Teen Justice che si farà strada in Future State, almeno che io sappia. Ma l'effetto che Kid Quick e la storia d'esordio della squadra hanno fatto alla DC (su tutti il nostro editor, Michael McCalister, che mi ha fatto lavorare assieme a Eleonora e si è assicurato che gli altri vedessero la storia e i progetti) mi fa sperare che l'intera squadra possa svolgere un ruolo più importante nel presente e nel futuro del Multiverso DC.
Aspettatevi quindi una festa di Capodanno, stelle marine aliene (che sono una tradizione amata da tutti quanti, quando esordisce una supersquadra), eroi controllati mentalmente che combattono i loro compagni e una storia sulle origini di una supersquadra che non ha bisogno di nessuna conoscenza preesistente del multiverso o delle apparizioni della Justice Guild. E alcuni ospiti speciali inaspettati (ma del sesso opposto) per gli irriducibili appassionati della vecchia scuola DC. Avranno anche il debutto di Zatara di Terra-11, il cui costume è... wow.
E non posso che elogiare le opere d'arte realizzate da Eleonora. Le ho chiesto molto per un racconto molto breve. Una miriade di personaggi, tra cui gli invitati alla festa di Capodanno che finiscono in pericolo, azione e spazio per le battute di spirito, e lei mi ha accontentato in tutto. Ha impartito alle immagini un’energia che ha dato vita al racconto. E non è un'impresa da poco con forse dieci personaggi diversi che hanno ruoli parlanti in una storia d'azione di otto pagine. Un vero segno di quanto siano fantastici i suoi design dei personaggi, talmente fantastici da fare colpo sugli altri editor della DC, e il tutto in un periodo in cui non ci sono uffici fisici condivisi.
Voglio dire, una cosa è chiamare un gruppetto di editor di passaggio in corridoio per far loro vedere qualche disegno, un altro e ritagliarsi il tempo da un fitto programma editoriale per inviare le proprie opere in digitale e attirare l’attenzione degli altri editor già abbastanza indaffarati a spegnere gli incendi sulle loro serie. Questo non vuole essere un tributo alla mia scrittura (che, intendiamoci, è sorprendente) bensì un tributo all'incredibile look e alla narrazione con cui Eleonora ha contribuito all’impresa.
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Fonte: Screen Rant