Taskmaster: Jed MacKay porta alla ribalta il mondo delle super spie Marvel
Lo sceneggiatore Jed MacKay presenta la miniserie disegnata da Alessandro Vitti con protagonista Taskmaster
MacKay - Sulla copertina del numero #1 c’è già tutto! Phil Coulson, del progetto Squadrone Supremo d'America; Ami Han (alias Volpe Bianca), dei Servizi Segreti Nazionali della Corea del Sud (e direttrice della squadra nazionale di intervento superumano, gli Horang-i Buseo); Okoye, il direttore degli Agenti del Wakanda... tutti questi agenti sono pedine del gioco in cui Taskmaster si ritrova coinvolto... un gioco di cui intuisce le regole solo in parte, ma la cui posta è alta e letale.
Coulson è un bersaglio su cui Taskmaster attendeva di poter aprire il fuoco fin da quando si era scontrato con lui e un certo Marcus Johnson (in seguito noto come Nick Fury Jr.). Tuttavia, Coulson si circonda di gente molto pericolosa, e Taskmaster finirà per scontrarsi con i suoi uomini più letali. Taskmaster è un ottimo guerriero, un mercenario ingegnoso e un genio dei travestimenti. Ma a che serve tutto questo quando ti trovi davanti un reattore nucleare umano, un dio in forma di uomo?Alessandro è un artista straordinario con cui collaborare. Disegna il miglior Taskmaster che abbia mai visto. I suoi personaggi hanno il peso e la fisicità richiesti da una storia ricca d’azione come questa, ma senza sacrificare la recitazione richiesta da una storia il cui protagonista è uno stralunato psicopatico.
Alessandro sa rendere Taskmaster inquietante, affascinante, esilarante e brutale contemporaneamente e le espressioni che riesce a infondere a quella faccia da teschio sono qualcosa che secondo me i fan di Taskmaster adoreranno. Se a questo aggiungiamo i dettagli con cui illustra il mondo dove vivono questi personaggi, i lettori possono aspettarsi un fumetto straordinario. Ogni volta che Alessandro disegna Taskmaster con un coltello, trasmette un senso di minaccia e di competenza tale da convincerti che questo personaggio può dare del filo da torcere a Capitan America (purché sia pagato per farlo).
Una delle mie scene preferite è una sequenza del numero #1 dove Taskmaster si trova in auto con il suo partner misterioso di questa serie, a cui racconta del disastro in cui si trova coinvolto. Alessandro rende una sequenza di due persone che parlano davvero affascinante, ed è qui che credo si capisca il suo grande talento: trasformare una parte così banale (anche se necessaria) di un fumetto e renderla intrigante ed espressiva quanto le sequenze di azioni.
In questa serie abbiamo cercato di lavorare su due livelli: il primo, naturalmente, è una scorribanda ricca di azione, ossa spezzate, coltelli e lotte sanguinarie nel mondo delle super-spie, spingendo al massimo l’acceleratore sul fronte dell’azione e dell’avventura. Su un altro livello, tuttavia, entriamo nella testa di Taskmaster, rovistiamo nel suo cervello e lo portiamo metaforicamente fuori dal cranio, rendendolo visibile a tutti. Che approccio ha uno dei più letali mercenari in assoluto nei confronti del mondo? Cosa pensa dei suoi colleghi? Come gestisce una carriera così brutale senza considerarsi un mostro totale.
Infine, faremo luce su alcuni angoli inesplorato del mondo delle super spie. A che gioco gioca Coulson? Qual è la situazione dei super eroi in Corea del Sud? E di preciso come ci si avvicina a una donna che rappresenta uno dei posti più protetti di tutto il mondo? E infine, come ha fatto Taskmaster a farsi coinvolgere in una situazione che molto probabilmente decreterà la sua morte?
Fonte: Newsarama