Superwoman: Phil Jimenez e le pressioni della DC per attirare i sostenitori di Trump
Phil Jimenez riflette sul naufragio di Superwoman e ricorda come la DC Comics gli avesse chiesto di strizzare l'occhio a chi vota Trump
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Jimenez - Ah, Superwoman, che strana avventura sei stata. Avevo un sacco di grandi speranze per questo progetto, per cui avevo progettato circa due anni di storie con Lana Lang e Lois Lane, nonché Steel, Natasha e Traci e Lex. Più tutto il resto della gang: triangoli amorosi e abuso di sostanze; un'esplorazione dell'universo femminile, dell'amicizia, del sostegno alle cause altrui, delle intersezioni di classe e di razza. E poi rivalità tra consanguinei, meriti rubati, il prezzo della vendetta e un amore LGBTQ in bocciolo. L'amore, il panico, l'ansia (che riflettono la mia esperienza) la memoria, la perdita, il lutto; persino una strana relazione tra Atomic Skull e Bizzaress (li adoravo). E tanto altro. Avevo persino creato un cast di supporto, fatto di gente normale, persino un personaggio non udente, ma non hanno mai goduto di molto spazio.
Purtroppo, i miei problemi creativi e personali si sono mescolati con le battaglie e gli screzi dietro le quinte e una colossale scheggia della continuity dell'universo di Superman che ha reso i miei primi due archi narrativi non includibili nel canone, prima ancora che fossero portati a termine. E una nota che mi arrivava dai piani alti DC Comics (anche se non era un dictat) mi intimava di puntare a piacere un po' di più ai sostenitori di Trump.So che il primo numero ha causato una certa tensione e ovviamente mi sarebbe piaciuto vedere almeno la prima storia originale giungere a conclusione (mi rendo conto che è un leitmotiv dei miei anni alla DC Comics). Detto questo, non avrei mai pensato di avere un'occasione nella vita per giocare con Superman o il suo mondo e questa è stata un'opportunità e un vero onore; ho potuto lavorare con artisti favolosi e ho imparato un sacco di cose (persino alla mia età ho ancora da apprendere), ho potuto scrivere una delle mie scene a fumetti preferite di sempre. Quando Lana Lang chiama Lex "gigantesco pezzo di m*§°a". Letteralmente. Quella vignetta valeva la pena di tutto questo.
La scheggia di continuity cui Jimenez fa riferimento è probabilmente Superman Reborn, che ha visto la versione dei Nuovi 52 e quella pre-Crisi dell'Uomo d'Acciaio fondersi assieme, cambiando moltissimi elementi attorno a Clark.
Fonte: CBR