Superman: John Romita Jr. parla dei suoi lavori con Frank Miller e Brian M. Bendis

Su Action Comics si ricosttuisce il team creativo composto da Brian M. Bendis e John Romita Jr., e l'artista ne ha recentemente parlato in un'intervista

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Dal numero #1017 al #1019, Action Comics vede in azione un duo creativo assolutamente d'eccezione, composto da Brian M. Bendis e John Romita Jr. Proprio il disegnatore è stato intervistato riguardo agli eventi raccontati nel primo dei tre albi, che si addentra nelle conseguenze della rivelazione al mondo dell'identità segreta di Superman.

L'Uomo d'Acciaio deve contemporaneamente affrontare gli assalti della Legione del Destino, di Leviathan e di Red Cloud.

Ecco le dichiarazioni di Romita in merito:

Action Comics #1019, anteprima 01

Romita Jr. - Non ci sono dei cambiamenti voluti nel mio modo di disegnare Superman, rispetto al passato. Semplicemente, lascio che le cose succedano a seconda della storia che mi trovo davanti, senza tentare di rendere diversa l'immagine dei personaggi. Superman è sempre lui, iconico in ogni aspetto. Semplicemente, ogni scrittore lo pone in situazioni che richiedono qualche aggiustamento visivo. C'è una sequenza d'azione su cui sto lavorando in cui viene preso a mazzate: è strano vederlo in quelle circostanze. Anche molto interessante, ma è un esempio di come ogni scrittore possa avere effetto sulle immagini.

Devo dire che all'inizio non ero affatto interessato a Superman. Finché non sono arrivato alla DC era un personaggio che non mi attirava, perché all'epoca era perfetto: nulla di lui mi entusiasmava. La DC lo fece morire, e questo lo rese un personaggio di gran lunga migliore, ma continuai a ignorarlo. Quando iniziai a pensare alla possibilità di lavorare qui alla DC, avevo un'idea molto specifica in mente, che avevo pensato per un eroe Marvel e che sarebbe stata perfetta anche per Superman. Ne parlai con Dan DiDio, e a lui piacque. Si pensava a una miniserie tutta mia.

Poi arrivò Geoff Johns, e la possibilità di lavorare con lui era talmente ghiotta che andava oltre ogni altra considerazione. Fino ad allora, era sempre stato Batman ad attrarmi, e altri personaggi, come Wonder Woman, ma una volta arrivato su Superman mi sentii intimidito: è il più antico e famoso personaggio del nostro settore, disegnato da tanti grandi, prima di me. Ero terrorizzato. Finché non realizzai una doppia splash in particolare, in cui Superman prende a pugni un enorme robot, che mi fece capire che non era diverso da altre cose che avevo già fatto in precedenza.

Action Comics #1019, anteprima 02

La qualità di Brian Michael Bendis come scrittore è la stesa di un tempo, se non maggiore. Per me è un genio. Saltare all'improvviso su questa serie, con le connessioni che ha con tante altre serie, è come entrare in autostrada con un triciclo, ma una volta che ci hai preso la mano, lavorare sulle sue sceneggiature è un po' più facile che in altri casi. A un certo punto gli ho mandato un messaggio in cui gli dicevo che non avevo idea di cosa stessi leggendo nella sua sceneggiatura. Lui si è messo a ridere e mi ha spiegato un po' cosa stesse accadendo.

La storia è pazzesca, come sempre con Brian. Leggi le sue cose e hai una certa impressione. Poi inizi a disegnarle e ti chiedi se sei all'altezza. Brian è fantastico, e amo lavorare con lui perché rappresenta sempre una sfida. Lavorare con uno sceneggiatore che non ti mette alla prova non è divertente, e lui lo fa ogni volta e in ogni momento del mio lavoro. Ho appena finito una tavola in cui un blindato con Batman e tutti gli eroi che contiene si schianta, e mi sto urlando contro perché so già che dovrò ridisegnare quel blindato un sacco di volte. Brian fa così: ti chiede cose colossali e immagini d'azione multipla, mettendoti a dura prova come narratore. E, in tutta onestà, io sono più bravo a raccontare che a disegnare, quindi mi sento sfidato nella mia qualità migliore.

Romita dice di essere felice di poter disegnare la nuova versione di Lex Luthor, tra tutti i personaggi della Legione del Destino; non ha grande amore per Gorilla Grodd e Cheetah, invece, perché non ama i personaggi con caratteristiche animali, per quanto ben collocati nella storia.

Anche molti eroi sono presenti tra le pagine di Action Comics, e Wonder Woman è stata la preferita del disegnatore, che l'aveva già avuta sottomano in Superman: Anno uno.

Action Comics #1019, anteprima 03

Romita Jr. - Frank Miller vuole lavorare su di lei? Fantastico! Non ci avevo ancora pensato, ma ovviamente sarei felice di tornare a lavorare con lui. Ci sono un po' di sceneggiatori per cui sarei disposto a mollare tutto pur di collaborarci, e lui è uno di questi. Sarebbe splendido lavorare su un personaggio così affascinante e con uno scrittore del suo calibro.

La cosa di cui sono più orgoglioso, riguardo la nostra ultima collaborazione, è esserne uscito vivo. Ogni volta che scorro le pagine di un mio fumetto vedo cose che vorrei aver fatto meglio. E lo faccio spesso, anche con cose di vent'anni fa, magari. Da uno a cento, mi darei un novanta per Superman: Anno uno. Sono davvero felice della storia e di quel che ho fatto, anche se la mia narrativa è sempre migliore dei miei disegni.

Abbiamo avuto l'occasione di raccontare cambiando leggermente le cose per il personaggio e questo ha fatto sollevare diverse sopracciglia. Alcune delle recensioni che ho letto erano irritate o scioccate, mentre altri si sono goduti la storia. Sono davvero orgoglioso di quel che abbiamo fatto, alla luce delle dimensioni e della prospettiva ampissima della storia, quindi sarei felice di tornare a lavorarci, dovesse esserci l'occasione.

Per ora, di fronte a me c'è questo arco narrativo di Action Comics. Lavorerei assieme a Brian in ogni caso. Certo, mi piacerebbe che mi rendesse le cose un po' meno difficili nei prossimi due numeri, ma resterò sulla serie tutto il tempo necessario. Qualunque cosa abbia in mente per me la DC, sono pronto.

Ho un paio di idee che vorrei realizzare e non sono molto distanti dai progetti di cui abbiamo parlato. Vorrei davvero lavorare su Wonder Woman, sarebbe entusiasmante. Ma del resto mi piacerebbe anche tornare su Batman. Nulla è scritto nella pietra alla DC, e ci sono delle storie in ballo che sono ancora in fase embrionale. Non si tratta esattamente di fumetti, ma di un progetto fantasy per l'industria cinematografica.

Action Comics #1019, anteprima 04

Fonte: Comic Book Resources

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