Suicide Squad: Robbie Thompson sul rapporto tra il film e la nuova serie a fumetti

Robbie Thompson, sceneggiatore di Suicide Squad, parla dei vantaggi che l'uscita del film comporta per la storia a fumetti

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Robbie Thompson parla della serie dedicata alla Suicide Squad che firma, per le matite di Eduardo Pansica, suo collega in questo rilancio, partito lo scorso febbraio e in tempo per l'uscita dell'atteso nuovo lungometraggio che vede protagonista il team di super criminali DC Comics costretti dalle circostanze a combattere al servizio del governo.

Ecco alcune delle sue dichiarazioni più interessanti.

Suicide Squad #5, copertina di Eduardo Pansica

Thompson - Con una storia di gruppo come questa, mi sono spesso trovato a contare letteralmente le battute di ogni personaggio. Il miglior consiglio che mi sia stato dato in merito alla gestione di molti personaggi mi è giunto quando scrivevo una serie intitolata Doctor Strange and the Sorcerers Supreme.

Era la mia prima storia di gruppo. Mark Waid, che ha scritto più fumetti di quelli che ho letto, e io ne ho letti parecchi, mi diede questo consiglio: "Metti tutti i nomi dei personaggi in un elenco, poi scrivi quale pensi che sia la loro personalità, bastano un paio di elementi, e poi aggiungi i loro poteri. In ogni scena e ogni numero, ricontrolla quell'elenco.

Poi assicurati di concedere a ognuno il proprio momento, che sia per usare i propri poteri, oppure per manifestare un dato di personalità, come il sarcasmo. Fu un grandissimo consiglio ed è qualcosa di cui faccio uso ancora oggi per assicurarmi che ognuno goda del proprio momento.

Certi personaggi sono del tipo "Hulk spacca!", quindi non necessitano di battute brillanti e cose del genere, ma usando quel consiglio di Mark ogni volta, sono certo di dare anche a loro lo spazio che meritano. Perché, se per caso si rimane bloccati su qualche scena, specialmente, in una storia come Suicide Squad hai il vantaggio di dover raccontare un sacco di azione e quindi di avere parecchie occasioni per permettere ai protagonisti di brillare. Assicurarsi poi che l'uso dei poteri sia conseguenza della loro personalità aggiunge sempre qualcosa, quando è possibile.

Quando scrivo, dal punto di vista visivo ho il vuoto totale davanti e amo affidarmi completamente al disegnatore. Quando si scrivono numeri più avanzati nella serie, le cose si fanno un po' più semplici e tra me ed Eduardo si è creata una certa comunicazione.

Spesso, nelle scene di battaglia, cerco di costruire per lui delle sequenze di due pagine e di suggerirgli un po' come le immagino, avvisandolo sempre di non lasciarsi ingabbiare dalle mie impressioni. Cerco di raccontare le fasi principali della lotta, ma voglio soprattutto assicurarmi che abbia la libertà di fare quel che gli riesce meglio.

Thompson promette ai lettori che avranno presto l'occasione di vedere ancora il personaggio di Clayface, che ha avuto grande spazio nella serie sinora, ma non è detto che sarà lo stesso. Suicide Squad, infatti, è una storia fortemente legata a quel che i lettori hanno apprezzato su Future State e racconterà le sue storie tramite versioni differenti, provenienti dai vari angoli del multiverso, della squadra.

Suicide Squad #4, anteprima 01

Thompson - Volevamo soprattutto raccontare una vicenda in cui la Suicide Squad non risparmia assolutamente niente e sono felice che sia chiaro. Vogliamo arrivare dritti al sodo, senza troppi giri di parole. Abbiamo parlato a lungo di come volevamo che risultasse questa storia, che durerà un anno buono, di quel che volevamo ospitasse, degli elementi tratti da Future State e della possibilità di fare un annual o due.

Il primo dei quali dovrebbe servire da punto mediano della nostra stagione, per usare termini televisivi. Ci saranno grandi rivelazioni, per allora, per poi gettarci nella follia più assoluta da numero #7 in poi. Con la più spettacolare copertina nella storia dei comics.

L'obiettivo, per Thompson e Pansica, sono almeno i dodici numeri, perché la loro storia possa essere raccolta in un bel volumetto, non un'avventura di anni e anni. Anche perché, nella loro visione, la Suicide Squad è un gruppo in costante cambiamento e in evoluzione con i tempi, che quindi non merita un team creativo fisso e sedentario.

Suicide Squad #4, anteprima 02

Thompson - Sul numero #4 vedrete team tutti nuovi al cento percento, che poi si divideranno prima della fine dell'albo, cosa che farà da teaser al prossimo. Waller sta iniziando a capire che qualcuno a Belle Rev sta combinando qualcosa e quindi inizierà a sbandare la squadra. Alcuni gruppi finiranno su Terra 3 e altri passeranno direttamente su un'altra serie, dove faranno squadra con Swamp Thing.

Il fatto che il nuovo film utilizzi personaggi ignoti al grande pubblico, come Bloodsport, ci dà molte più opportunità di spaziare in questo campo. Una delle cose che abbiamo tenuto in conto sin da subito è che il film racconta la sua storia e noi non siamo minimamente coinvolti, senonché abbiamo grande voglia di vederlo.

Ma nonostante questo, per noi si tratta di un vantaggio notevole. Credo, soprattutto, per quanto riguarda il personaggio di Peacemaker, oltre che Bloodsport. Il fatto di sapere che, nella testa di molti, sono John Cena e Idris Elba apre decisamente molte possibilità.

Certo che vorremmo avere per le mani Harley Quinn, sarò onesto. Perché è semplicemente un personaggio straordinario, così nelle serie animate come al cinema e nella performance di Margot Robbie. Quindi il desiderio egoista c'è, da autore. Ma da fan delle sue storie non vedo l'ora di leggere la nuova serie che la riguarda.

Suicide Squad #4, anteprima 03

Fonte: AITP

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