Succession: nel divorzio tra Rupert Murdoch e Jerry Hall una clausola per non vendere informazioni alla serie
Che Succession sia ispirato almeno in parte alla dinastia Murdoch è cosa ben nota: la serie di Jesse Armstrong era nata inizialmente come film incentrato proprio sulla famiglia del tychoon, ma la sceneggiatura non venne mai prodotta e venne in seguito rielaborata e ampliata prendendo spunto da altre famiglie come i Redstone (proprietari di Viacom) e i Sulzberger (editori del New York Times).
A 91 anni suonati, Murdoch ha fatto saltare il suo quarto matrimonio. Nel giugno scorso, Hall stava aspettando di incontrare Murdoch nella loro tenuta nell'Oxfordshire, quando ha controllato il suo cellulare. "Jerry, purtroppo ho deciso di porre fine al nostro matrimonio," così iniziava la mail, in base a uno screenshot che ho letto. "Abbiamo senza dubbio passato dei bei momenti insieme, ma ho troppo da fare... Il mio avvocato di New York contatterà il tuo immediatamente". Hall disse agli amici di essere rimasta totalmente accecata. "Rupert e io non abbiamo mai litigato," raccontava alle persone. [...] Hall e Murdoch hanno finalizzato il loro divorzio due mesi dopo. Uno dei termini dell'accordo era che Hall non rivelasse alcuna storia agli sceneggiatori di Succession.
Da tempo voleva che uno dei suoi tre figli avuti dalla seconda moglie Anna - Elisabeth, 54, Lachlan, 51, e James, 50 - prendesse il controllo della compagnia un giorno. Murdoch credeva che una lotta Darwiniana avrebbe creato l'erede più capace. "Ha messo i suoi figli uno contro l'altro per tutta la loro vita. È molto triste", spiega una persona vicina alla famiglia. Elisabeth, secondo molti, era la più intelligente, ma è una donna e Murdoch preferisce seguire le regole tradizionali della primogenitura.
Recentemente Murdoch ha annunciato di volersi risposare per la quinta volta con Ann Lesley Smith, salvo tornare sui suoi passi due settimane dopo. Ricordiamo che il mogul in queste ore è chiamato al banco dei testimoni nella vicenda della causa miliardaria intentata da Dominion a Fox News: l'emittente è sotto accusa per la diffusione di informazioni false durante le elezioni del 2020.