Succession, Brian Cox spiega perché gli spettatori apprezzano la serie: "Alle persone piace odiare"

Brian Cox ha spiegato perché pensa che Succession sia così amato dagli spettatori e ha commentato le critiche rivolte al suo collega Jeremy Strong

Condividi
Brian Cox sta promuovendo la sua autobiografia Putting the Rabbit in the Hat e, in una nuova intervista, ha spiegato perché pensa Succession abbia avuto così tanto successo, oltre a parlare del suo collega Jeremy Strong.

L'interprete di Logan Roy, intervistato da Deadline, ha dichiarato parlato dall'ottima accoglienza riservata alla serie:

Ha successo perché alle persone piace odiare.

Cox ha sottolineato che le riprese della quarta stagione non sono ancora iniziate e che, arrivati a questo punto della storia è normale che ci siano delle sovrapposizioni tra lui e il suo personaggi:

Ovviamente ce ne sono. La somiglianza tra me e Logan Roy è che condividiamo il disappunto nei confronti dell'esperimento umano. Voglio dire che quando si arriva alla mia età, pensi al passato e dici 'È una cazzata'. Specialmente se si sono vissuti quattro anni con Trump presidente. Pensi 'Come cazzo è possibile che questa nazione abbia votato per un fottuto coglione?'. E, tuttavia, c'è questa parte della nazione che lo adora. Cosa adorano? Cosa vogliono? E quanto è deludente! Quindi provo del disappunto nei confronti dell'esperimento umano, anche se è qualcosa che si modifica nel tempo. Potrebbe cambiare. Potremmo migliorare. Abbiamo dei momenti di grandezza nella nostra storia, ma abbiamo questi incredibili momenti negativi e abbiamo appena affrontato la rivolta del 6 gennaio... E, nonostante tutto l'amore che provavo nei confronti dell'America, semplicemente ho pensato 'Che cazzo sta succedendo? Cosa è tutto questo?'.

Brian ha ammesso che pronunciare la battuta in cui Logan, nella terza stagione di Succession, si lamenta dello stato dell'America contemporanea lo ha sorpreso:

Logan non esprime mai un'opinione'. Lo evita sempre. Se notate, parlerà dei suoi figli, ma quella è una cosa diversa perché è la sua famiglia. La differenza principale tra di noi è che Logan è un misantropo. Pensa davvero che siamo spacciati, mentre io penso il contrario. Fino a quando continueremo a parlare io resterò ottimista. Penso che l'unica cosa che dobbiamo evitare è di smettere di dialogare. Non si dice no, si dice sì.

Brian Cox ha proseguito sottolineando che, nonostante abbia 75 anni, continua a imparare, mentre Logan ha perso la speranza e ha rinunciato a molto, diventando una persona orientata politicamente a destra.
La star ha poi commentato le reazioni negative all'articolo pubblicato sul New Yorker dedicato a Jeremy Strong, criticato per il suo approccio alla recitazione, rivelando che il collega era stato avvisato delle potenziali reazioni. Brian ha poi sottolineato:

Penso che non avrebbe dovuto seguire quel percorso perché interpretare Kendall lo mette in una posizione davvero vulnerabile. Quello che fa, e lo fa in modo brillante, ma è anche estenuante; in particolare per lui, ma anche per noi di tanto in tanto. Lo sopportiamo perché lo adoriamo e perché il risultato è sempre straordinario, anche se ha dei lati negativi. Ho un enorme rispetto per Jeremy come attore e gli auguro il meglio. Penso viva con molto dolore, lo crea con il ruolo che interpreta. Non è una situazione che aiuta, ma lo fa... C'è del dolore alla base di Jeremy e lo percepisco. Penso che si metta in situazioni in cui è veramente vulnerabile e con quell'articolo si è messo in una posizione in cui è davvero, davvero vulnerabile e penso che non ne avesse bisogno.

Brian Cox ha infine spiegato perché non ha alcuna intenzione di seguire l'esempio del collega dando spazio alla propria vulnerabilità:

Sono troppo vecchio, troppo stanco e troppo talentuoso per quella merda.

Fonte: Deadline

Continua a leggere su BadTaste