Stranger Things: la storia dietro gli straordinari titoli di apertura

Ecco tutti i segreti dietro la fantastica sigla d'apertura di Stranger Things, serie di Netflix con protagonista Winona Ryder

Condividi

Tra le tante cose che hanno fatto appassionare milioni di fan a Stranger Things ci sono sicuramente i numerosi omaggi agli anni '80. Oltre al ritorno di Winona Ryder, la soundtrack appassionante e i continui riferimenti ai film di quel periodo, una delle più grandi sorprese è sicuramente la sigla studiata appositamente per rievocare l'atmosfera anni '80.

O forse non è poi così una sorpresa dal momento che il font, chiamato ITC Benguiat, è stato usato in passato per le copertine dei libri di Stephen King, per la cover dell'album dei The Smiths intitolato "Strangeways" e per i libro-gioco della serie "Choose Your Own Adventure".

I creatori Matt e Ross Duffer hanno collaborato con la compagnia Imaginary Forces (la stessa di Mad Men) per la sigla iniziale della loro serie. Proprio i due fratelli, durante un'intervista, avevano descritto i titoli di apertura come una parte fondamentale del progetto. La compagnia ha mandato ai due creatori quindici diverse copertine di libri, molti tra i quali di Stephen King. Dopo numerose discussioni i due hanno optato per ITC Benguiat, ossia la scritta rosso brillante che immediatamente evoca la nostalgia a cui la serie stava mirando.

stephen-king-book-covers-font

Ma Imaginary Forces non voleva un logo statico sullo schermo, ma voleva dare movimento alla sequenza e un tipo di inquadratura che rivelasse lentamente il font, quindi il titolo, in tutta la sua gloria. Michelle Dougherty, il direttore creativo che ha supervisionato il progetto, ha rivelato a Wired che era loro intenzione mantenere la sigla il più semplice possibile per far sì che la concentrazione fosse solo sulla scritta e la sua grafica.

Il creatore del font si chiama Ed Benguiat, un gigante dell'industria tipografica, che ha creato più di 600 font durante la sua carriera, molti dei quali sono universalmente usati e conosciuti (Ford, The New York Times, Playboy, Esquire, Sports Illustrated e Estee Lauder... e molti altri). Il leggendario artista ottantottenne non conosceva neanche Stranger Things fin quando il The Telegraph non lo ha contattato per un'intervista. Durante l'intervista ha ammesso di aver notato un incremento dei suoi diritti d'autore, ma semplicemente non sapeva il motivo.

Ecco le parole dell'autore del font rispetto ai titoli d'apertura di Stranger Things:

Si fonde, si muove in avanti e indietro, è molto buona. È alquanto piacevole e ti mette a tuo agio. Ed è eccitante allo stesso momento. È appropriato, se posso dirlo. Ti fa entrare subito nell'animo della serie, ha stile. È come il cibo, è difficile descrivere il sapore di qualcosa, o identificare un buon odore.

Fonte: Collider

Continua a leggere su BadTaste