Stranger Things: per David Harbour, vedere crescere i protagonisti è un'arma a doppio taglio

David Harbour, lo sceriffo Hopper di Stranger Things, ha commentato la crescita dei piccoli attori protagonisti della serie

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Qualsiasi show longevo annoveri bambini tra le fila del suo cast è destinato a mostrare anche la crescita dei piccoli attori nel corso delle proprie stagioni. È quanto sta accadendo in Stranger Things, popolare serie Netflix la cui terza stagione ha da poco debuttato sulla piattaforma streaming: il suo cast, formato in gran parte da ragazzini ora sulla cresta dell'onda in termini di popolarità, vede i personaggi cambiare aspetto e indole parallelamente a quanto accade agli attori.

A questo proposito si è espresso David Harbour, interprete dell'amatissimo sceriffo Jim Hopper nella serie creata dai fratelli Duffer. Per Harbour, che ha girato la prima stagione attorniato da bambini che sono, ora, nel pieno dell'adolescenza, veder crescere i propri piccoli colleghi è "un'arma a doppio taglio". L'attore ha infatti sottolineato come, parallelamente al piacere di vedere i bambini evolvere in forme imprevedibili, deve anche confrontarsi col fatto che non sono più gli undicenni con cui ha avuto a che fare all'inizio della lavorazione della serie.

Inoltre Harbour, che non ha figli, ha dichiarato di aver trovato nel cast dei piccoli protagonisti una sorta di nucleo familiare, e di provare quindi un affetto quasi paterno nei confronti dei giovanissimi interpreti. Ricordiamo che, alla fine della seconda stagione, Jim Hopper riusciva finalmente ad adottare legalmente Eleven (Millie Bobby Brown), la bambina dotata di poteri paranormali che nella prima stagione era stata al centro di un misterioso complotto.

Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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Fonte: People

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