Storia della televisione: esattamente dieci anni fa andava in onda il finale di Streghe!

Terminava dieci anni fa, dopo otto stagioni, Streghe. Mentre si continua a parlare di un reboot, ricordiamo la serie di The WB

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Esattamente dieci anni fa, il 21 maggio 2006, la porta di casa Halliwell si chiudeva magicamente per l'ultima volta. Con quel semplice e familiare gesto, che per tanti anni in modi diversi aveva sancito la chiusura delle stagioni, Streghe (Charmed) dava l'addio ai suoi fan dopo otto anni e 178 puntate. A quel punto molto era cambiato dal primo episodio, andato in onda il 7 ottobre del 1998. Una protagonista era stata sostituita in corsa, i personaggi erano cresciuti, la famiglia si era allargata, mentre quella dei demoni si era drasticamente assottigliata. Il nucleo della serie però era sempre lì, con la sua leggerezza, il senso di appartenenza alla famiglia (che è un altro modo per definire il famoso "Potere del trio") e, naturalmente, la magia.

La storia è di quelle note a tutti i telespettatori più o meno abituali. Le sorelle Prue, Piper e Phoebe si trovano a vivere insieme nella villa a San Francisco ereditata dopo la morte della nonna. Il loro legame viene rafforzato dal ritrovamento, in soffitta, del voluminoso Libro delle Ombre, che apre loro le porte di un mondo sovrannaturale, dove convivono angeli e demoni, stregoni e creature mitologiche. Le tre sorelle scoprono di avere dei poteri e di essere indissolubilmente legate a questi. Da lì in poi, per i circa dieci anni raccontati nella serie, il loro destino e la loro vita saranno dedicati alla lotta contro le forze del male. Un passo alla volta, cercando di affrontare le perdite e i tradimenti che arriveranno lungo il cammino, cercando di costruirsi al tempo stesso una vita.

Aaron Spelling, un nome che vuole dire più di qualcosa quando si parla di storia delle produzioni televisive, aveva contribuito a creare una formula vincente, semplice, ma non banale. Streghe è una serie con un forte sottotesto femminista, ma si rivolge a un target molto ampio; ha una componente molto episodica in un periodo in cui era difficile pensare a qualcosa di diverso sulle tv generaliste, ma al tempo stesso crea delle storyline da sviluppare lungo tutta la stagione; ha schemi e situazioni ricorrenti, ma che – salvo un po' si stanchezza nelle ultime stagioni – ruotano quasi sempre intorno ad un'intuizione (addirittura viaggi nel tempo ad un certo punto); ha una mitologia un po' traballante, ma divertente.

Soprattutto, perché è questo che conta, ha dei buoni personaggi. Ecco, la struttura della serie poteva essere episodica, ma ciò che le dava la vera spinta in avanti era l'evoluzione delle protagoniste, che non rimanevano mai uguali a loro stesse. Prue, un po' come la Emma Swan di Once Upon a Time, ha il complesso della salvatrice, qualcosa che la porta a distaccarsi dagli altri personaggi, anche per timore di soffrire. Ci avrebbe pensato la morte di Andy a isolarla ulteriormente, ma a quel punto il legame con le sorelle si era rinsaldato, e le aveva permesso di guardare al futuro. È particolare anche il mutamento di Piper (Holly Marie Combs), che dopo la morte di Prue diventa quasi naturalmente la sorella maggiore a cui fare riferimento, e che poi svilupperà in modo familiare quel senso di maternità e di protezione per i suoi figli e per le sorelle più giovani.

Phoebe è un'altra persona rispetto alla ragazzina un po' sbandata degli esordi, molto più matura e consapevole, soprattutto a causa del lungo e tormentato arco narrativo di Cole-Belthazor (Julian McMahon), che rimane la vicenda più conflittuale raccontata dallo show. Infine, la Paige di Rose McGowan, subentrata alla quarta stagione per sostituire Shannen Doherty. Un "trucco" di scrittura che oggi può far sorridere, ma che la serie aveva assorbito bene, tant'è che sarebbe andata avanti per altri cinque anni, permettendo a Paige di far parte del Trio per più tempo di Prue.

Tra recasting, tagli al budget, modifiche creative, la serie di The WB è arrivata fino all'ottava stagione. Rimane l'ossessiva ripetizione delle P nei nomi, la cover di How Soon is Now? nella sigla, alcuni effetti sonori indimenticabili (se chiudete gli occhi riuscirete a ricordare il suono degli angeli che appaiono e scompaiono). Un reboot della serie, commentato qualche mese fa da Alyssa Milano, è stato annunciato dalla CBS, e la presenza del cast storico non è prevista.

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