Steven Spielberg: "Se un film esce al cinema per due giorni e nasce per lo streaming non dovrebbe concorrere agli Oscar"

Dal junket inglese di Ready Player One, Steven Spielberg ha espresso la sua opinione sui film concepiti direttamente per le piattaforme streaming

Condividi
Nei giorni scorsi, Steven Spielberg è stato impegnato a Londra per la promozione di Ready Player One, il film interpretato da Tye SheridanOlivia Cooke (Samantha Evelyn Cook/Art3mis), Ben Mendelsohn (Nolan Sorrento), Simon Pegg (Ogden Morrow), T.J. Miller (iR0k), Win Morisaki (Daito), Philip Zhao (Shoto) e Mark Rylance (James Halliday) in uscita il 28 marzo.

Durante una lunga intervista rilasciata a ITV in cui sono state toccate svariate questioni, dalla realtà virtuale alle sfide produttive poste del lungometraggio tratto dal romanzo di Ernest Cline, il filmmaker ha toccato una questione sempre molto spinosa e dibattuta: il rapporto fra le produzioni cinematografiche fatte e concepite per il cinema e quelle realizzate per Netflix, Amazon o Hulu che, magari, vengono prima proposte in sala per una manciata di giorni solo ed esclusivamente per avere le carte in regola per l'eventuale partecipazione agli Oscar.

E la posizione di Spileberg in merito è abbastanza "severa".

Il regista tre volte premio Oscar è onesto nell'affermare che le realtà citate stanno contribuendo al costante innalzamento qualitativo delle serie TV in termini produttivi, registici e recitativi (d'altronde lo stesso papà di E.T. è sempre stato molto attivo in tal senso e, prossimamente, riporterà in tv le sue Amazing Stories insieme alla Apple), ma ha poi spiegato:

Il cinema sta affrontando una sfida (contro lo streaming, ndr.) ma la settima arte ha sempre dovuto combattere contro qualcosa. Negli anni '50 c'era l'affermazione della tv, tutti stavano a casa a guardare la televisione, perché era divertente starsene in famiglia a casa davanti a una commedia per il piccolo schermo. A Hollywood siamo abituati ad avere a che fare con l'elevata competizione della tv. La questione è che oggigiorno gli studios hollywoodiani preferiscono andare sul sicuro producendo questi giganteschi tentpole appartenenti a brand che assicurano il successo al botteghino e producono sempre meno film di differente natura e "dimensione produttiva". Quei film "piccoli" che una volta erano una routine produttiva adesso vengono portati su Amazon, Hulu o Netflix. Voglio specificare: la qualità della proposta televisiva non è mai stata così elevata come oggi. La scrittura è migliore, la produzione è migliore, la regia è migliore e la recitazione è migliore. Ma resta comunque una minaccia per l'esperienza cinematografica.

Sei preoccupato da questa cosa?

Sì. Ma faccio ancora film come The Post chiedendo al pubblico di andare in sala a vedere un film come quello evitando di proporlo direttamente su Netflix.

Pensi che questa dinamica produttiva possa danneggiare il cinema nei prossimi anni?

Quello che voglio dire è che sempre meno filmmaker si danneranno l'anima cercheranno di ottenere i finanziamenti per portare le loro opere nei cinema e sempre più opteranno per lo streaming VOD lasciando che siano altre compagnie a finanziare i loro lungometraggi. Magari con la promessa di una settimanella striminzita di diffusione nei cinema fatta solo ed esclusivamente per ottenere la qualifica di "film per il cinema", ma la realtà dei fatti è che una volta che t'impegni a concepire un film per il format televisivo, resti un TV movie. Di sicuro ti meriti un Emmy se dai vita a un bello show, ma non un Oscar.

I film di questo tipo non dovrebbero concorrere agli Oscar?

Esatto. La mia opinione è che produzioni che riescono a essere qualificate come "filmiche" solo perché sono state proiettate in un paio di cinema per meno di una settimana, non dovrebbero poter gareggiare per le nomination degli Academy Awards.

Ecco a seguire l'intervista:

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
LEGGI ANCHE

Ready Player One vede nel cast Tye SheridanOlivia Cooke (Samantha Evelyn Cook/Art3mis), Ben Mendelsohn (Nolan Sorrento), Simon Pegg (Ogden Morrow), T.J. Miller (iR0k), Win Morisaki (Daito), Philip Zhao (Shoto) e Mark Rylance (James Halliday).

L’opera scritta da Ernest Cline, ambientata nel 2045, descrive un pianeta Terra inquinato, sovrappopolato e privo di fonte energetiche. L’unico svago per la popolazione terrestre si trova in un universo virtuale chiamato OASIS.

Ecco la sinossi:

Nel 2045, anno in cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos, le persone hanno trovato la salvezza nell’OASIS, un enorme universo di realtà virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance). A seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter egg nascosto da qualche parte all’interno dell’OASIS, dando il via ad una gara che coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe di nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà di prendere parte alla gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e pericoli.

Prodotto da Warner Bros. Pictures, Village Roadshow Pictures e DreamWorks Pictures, Ready Player One vede alla produzione Donald De Line (con la sua De Line Pictures), Dan Farah e Kristie Macosko Krieger. Bruce Berman figura come produttore esecutivo.

L’uscita è prevista per il 28 marzo 2018.

Continua a leggere su BadTaste