Steven S. DeKnight lascia la Marvel per il caso C.B. Cebulski/Akira Yoshida

Lo sceneggiatore Steven S. DeKnight lascia la Marvel il polemica con la compagnia e C.B. Cebulski per il caso Akira Yoshida

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Ricordate il polverone nato attorno ad Akira Yoshida, ovvero l'alter ego sotto il cui nome C.B. Cebulski ha sceneggiato alcuni fumetti per la Marvel e per altri editori. Nel 2017 fece sollevare parecchie sopracciglia, alla luce della scelta della Casa delle Idee di dare proprio a Cebulski il ruolo di Editor-in-Chief, dopo aver rimosso dalla posizione Axel Alonso. Ebbene, l'affare ha una coda piuttosto lunga, che coinvolge Steven S. DeKnight.

Lo sceneggiatore, che ha lavorato in TV a show come Spartacus, Smallville, Buffy l'Ammazzavampiri ed Angel, tra gli altri, nonché in qualità di showrunner di Daredevil dopo Drew Goddard e regista di Pacific Rim: Uprising, ha recentemente lavorato ad alcune storie per i fumetti Marvel, tra cui Conan, Wolverine, Black Widow e Wastelanders. A quanto pare, fino a qualche giorno fa non era informato dell'uso dello pseudonimo di Akira Yoshida da parte di C.B. Cebulski in passato, che all'atto della sua rivelazione ha scatenato un dibattito sulla correttezza della scelta, anche in termini di appropriazione culturale di un'identità etnica fittizia.

Nella giornata del 9 ottobre, Tee Franklin, attuale scrittrice di Harley Quinn, ha ricordato al mondo del Fumetto americano questi eventi con un tweet. DeKnight è venuto a sapere di Akira Yoshida e della sua non esistenza in questo modo e ha poi commentato come segue.

Wastelanders: Hawkeye #1, copertina di Josemaria Casanovas

DeKnight - Come può quest'uomo avere ancora un lavoro? Inaccettabile. Non avevo idea di queste cose. Amo scrivere fumetti per la Marvel, ma questa storia cambia tutto drasticamente. Ci sono un sacco di grandi editori in giro. Permettere che un uomo sia arrivato in cima alla montagna grazie al furto di identità culturale e che rimanga al proprio posto è impensabile. Spero che questa storia non torni a morire e che qualcuno faccia qualcosa.

Io, personalmente, contatterò il mio editor, persona adorabile, per protestare con forza riguardo il fatto che un truffatore sia ancora al proprio posto. Spero che altri autori facciano la stessa cosa, soprattutto i più importanti. Non solo nel mondo dei comics, ma anche di altri media.

Scrivere per la Marvel è un sogno di bambino che si è fatto realtà. I prossimi numeri scritti da me usciranno a dicembre, ma non posso accettare altro lavoro prima che questa situazione sia risolta.

Nel corso degli anni, molti hanno difeso, o compreso e perdonato, C.B. Cebulski e la sua decisione citando spesso il fatto che, da editor ed Editor-in-Chief, sia stato una figura fondamentale per la promozione di molti fumettisti asiatici e asiatico-americani in Marvel. Cosa che è stata fatta notare sui social a DeKnight.

DeKnight - Sono convinto che il bene che facciamo non cancelli i nostri errori. Se scali le posizioni in carriera attraverso l'inganno e il furto di identità culturale, allora tutto quello che tocchi è macchiato. Ho adorato ogni minuto del mio lavoro in Marvel e non vedevo l'ora di prolungare la collaborazione, ma questa rivelazione, mi rende sfortunatamente impossibile farlo.

Steven S. DeKnight si augura che ci sia una discussione interna alla Casa delle Idee e che Cebulski faccia un passo indietro, rinunci al proprio ruolo e ricostruisca daccapo la propria carriera. Improbabile, dato che il dibattito interno è ormai alle spalle e che la Marvel, per quel che sappiamo, considera del tutto chiusa la questione.

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Fonte: Bleeding Cool

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