Stephen King è stato bloccato da Donald Trump su Twitter, J.K. Rowling in "aiuto" dello scrittore di Bangor
The Donald VS Stephen King: lo scrittore di Bangor è stato bloccato su Twitter dal 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America
The Donald non è di certo nuovo alla pratica di "silenziare" quelle voci che, con costanza più o meno marcata, sono solite criticare il suo operato (sia prima che dopo l'ascesa alla Casa Bianca). Il fatto è che quando il tutto avviene ai danni di indivudui quali Stephen King, la questione tende a fare notizia e salire agli onori della cronaca (noi ci siamo accorti della cosa grazie alla segnalazione di Entertainment Weekly).
Trump has blocked me from reading his tweets. I may have to kill myself.
— Stephen King (@StephenKing) 13 giugno 2017
In suo soccorso è però arrivata J.K.Rowling, non propriamente la Fan N°1 di Trump. La creatrice di Harry Potter, malgrado tutto, non è ancora stata bloccata dal Presidente Americano e pertanto girerà a King via Messaggio Privato i Tweet presidenziali.
Thanks. Maybe it's a hoax. I'm good either way. I'll always have Pence, hahahaha.
— Stephen King (@StephenKing) 13 giugno 2017
Negli Stati Uniti si discute da mesi sulla liceità o meno dei blocchi social operati da Donald Trump. In molti sostengono che, in mancanza di una precisa risposta legale e considerato che Twitter è una compagnia privata non regolata dal Primo Emendamento della Costituzione Americana (quello che garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti), i "cinguettii" del Presidente rientrano nel novero dei "discorsi governativi". E proprio per questo, l'eventuale blocco potrebbe comunque essere permesso nonostante per alcuni si tratti di un atto "profondamente anticostituzionale".