Star Wars: Visions 2, tutto quello che è stato rivelato al panel della Star Wars Celebration

Ecco tutto quello che è stato rivelato su Star Wars: Visions 2 durante il panel della serie antologica alla Star Wars Celebration

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Star Wars: Visions è stata una piacevole sorpresa per tutti i fan della saga e dell'animazione, e così nell'ultimo giorno di Star Wars Celebration è stato dedicato un panel alla serie antologica di corti che tornerà il 4 maggio (nello Star Wars Day) con una seconda stagione - questa volta non più incentrata sullo stile anime, ma su corti provenienti da studi d'animazione da tutto il mondo.

I 9 nuovi episodi arriveranno da 9 paesi differenti, e sono i seguenti:

  1. Sith – diretto da Rodrigo Blaas, prodotto dallo studio spagnolo El Guiri

  2. Screecher’s Reach – diretto da Paul Young, prodotto dallo studio irlandese Cartoon Saloon

  3. In the Stars – diretto da Gabriel Osorio, prodotto dallo studio cileno Punkrobot

  4. I am your Mother – diretto da Magdalena Osinska, prodotto dallo studio britannico Aardman

  5. Journey to the Dark Head – diretto da Hyeong Geun Park, prodotto dal sudcoreano Studio Mir

  6. The Spy Dancer – diretto da Julien Chheng, prodotto dallo studio francese La Cachette

  7. The Bandits of Golak – diretto da Ishan Shukla, prodotto dallo studio indiano 88 Pictures

  8. The Pit – diretto da Justin Ridge, prodotto dallo studio giapponese D’art Shtajio

  9. Aau’s Song – diretto da Nadia Darries e Daniel Clarke, prodotto dallo studio sudafricano Triggerfish

Il panel viene presentato da Amy Ratcliffe, e viene introdotto da una featurette incentrata sul successo del Volume 1 e sull'idea di espandere l'idea di Star Wars: Visions in tutto il mondo con il Volume 2, nata dopo il successo di pubblico della prima stagione. Sul palco salgono i produttori esecutivi James Waugh, Jaquie Lopez e Josh Rimes. Waugh inizia subito a raccontare come l'idea di Visions sia nata poco prima della nascita di Disney+, che ha permesso di avere un approccio diverso dal solito all'animazione, più antologico e libero da costrizioni. Rimes racconta che lavorare inizialmente con lo stile anime è stato molto utile perché c'erano dei punti in comune tra i fan di Star Wars e di questo stile d'animazione, ma soprattutto perché era un ottimo catalizzatore di storie e personaggi completamente inedite. "È stato un esperimento," racconta Lopez. "Sapevamo di avere qualcosa di speciale, quando abbiamo presentato la prima stagione alla Star Wars Celebration l'anno scorso, ma la vera conferma l'abbiamo avuta con la reazione dei fan e il fatto che ci siano dei cosplayer dei nostri personaggi".

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Waugh racconta che l'idea di Visions però è stata fin dall'inizio globale: "Dopo che abbiamo visto il significato che ha Star Wars nella cultura giapponese e dello stile anime, ci siamo detti che volevamo vedere quale interpretazione hanno le altre culture. Penso che l'animazione stia facendo alcune delle opere cinematografiche più interessanti in assoluto, e non mi aspettavo che avremmo addirittura ricevuto un Emmy. Kathleen Kennedy ci ha supportato moltissimo, e quando abbiamo avuto la possibilità abbiamo tirato fuori una lista lunghissima di studi d'animazione con cui volevamo lavorare".

Lopez parla di questa lista: "Penso che adorerete questa collezione di corti, inoltre volevamo coprire più continenti possibile, nel limite di nove cortometraggi". Rimes conferma che i corti saranno in CGI, stop-motion, animazione tradizionale a mano, ma anche animazione ibrida cgi/stop-motion.

Ovviamente, ci viene mostrato il trailer ufficiale, e successivamente escono sul palco i registi dei corti.

Ecco la lista dei doppiatori, spiccano i nomi di Ursula Corberò, Anjelica Huston, Denis Lawson e altri:

Rodrigo Blaas di El Guiri Studios racconta che il suo corto è incentrato sull'idea che la Forza possa essere utilizzata anche per creare arte. "Ho scritto questo corto come fan, e penso che esprima al meglio il potere dell'animazione. Avevo una lista di disegni che avrei voluto fare sin da bambino, e ho visto avverare questo sogno, creando per esempio un droide cazzutissimo".

Paul Young di Cartoon Saloon passa per la prima volta alla regia: "Ho sempre pensato a come sarebbe stato un film fantascientifico fatto da noi. E ho avuto la fortuna di ricevere una telefonata dai produttori che mi hanno proposto questo progetto. La nostra è una specie di storia di fantasmi irlandese, ma ovviamente con un approccio molto particolare". Adattare Star Wars allo stile tipico di Cartoon Saloon è stato in realtà semplice, "anche perché abbiamo scelto doppiatori irlandesi, tranne uno che è un attore americano famosissimo".

Gabriel Osorio di Punkrobot spiega che la storia "due sorelle che hanno perso tutto a causa di un'invasione imperiale. Ci siamo ispirato alla nostra storia personale: a sud della Patagonia, quasi tutta la popolazione fu uccisa dai colonizzatori. È una storia che pochissimi sanno, e raccontarla sotto la lente di Star Wars è una grande opportunità. [...] Il corto è principalmente animazione cgi, ma il nostro lavoro è mescolare stili diversi, e così ci sono anche elementi in stop motion, con sfondi veri che sono stati poi scannerizzati in 3D e inseriti come ambienti 3D, catturando l'imperfezione dei materiali fatti a mano. Abbiamo scannerizzato elementi reali dell'ambiente della patagonia e li abbiamo inseriti nel corto. Il nostro studio non è tradizionale, mescoliamo molte tecniche diverse e sperimentiamo tantissimo. Io sono un grande fan dell'aspetto fantascientifico di Star Wars, ma come sceneggiatore penso che Star Wars abbia al centro storie di famiglie separate che superano le avversità grazie alla speranza. Per il nostro corto, è un concetto centrale. Inoltre, per me la Forza è un elemento di forte legame con la natura, e quindi anche questo era molto importante per noi."

Magdalena Osinska di Aardman Animation: "Quando abbiamo scritto la prima idea del corto mi sono chiesta cosa amavo di più di Star Wars. Quello che mi appassiona di più è il rapporto tra padre e figlio, e siccome sono anche io una madre, penso spesso alla frase 'Sono tuo padre'. Spesso penso al mio rapporto con mia figlia e a quello con mia madre, e così ho fatto un corto sul rapporto madre e figlia, possibilmente con un approccio più positivo rispetto Vader/Luke. Penso che quando siamo piccoli non apprezziamo abbastanza i sacrifici che hanno fatto i nostri genitori, e così volevo che fosse una lettera d'amore a tutte le madri. Spesso, infatti, vengono sottovalutate nei film, ma sono i veri supereroi. [...] Ho concepito le due protagoniste come aliene, perché io e la mia famiglia abbiamo origini polacche e qui in Inghilterra ci siamo sempre sentiti degli alieni." Il corto è incentrato su una tradizione inglese un po' bizzarra, e cioè la giornata dello sport alle scuole elementari.

Park Hyeong Geun di Studio Mir: "Il nostro corto è incentrato sulla prima guerra tra i Jedi e i Sith, la prima di molte guerre. Uno degli elementi centrali di Star Wars è la contrapposizione tra bene e male, ed è l'elemento attorno al quale gira il nostro corto. Volevo mostrare la crescita e l'evoluzione dei giovani protagonisti. Ma volevo anche mostrare tantissima azione con le spade laser, che sarà molto stilizzata." Il corto sarà doppiato sia in coreano (con le voci degli stessi doppiatori che hanno lavorato ai film della saga) che in americano.

Juliem Chheng di Studio La Cachette parla del fatto che la protagonista è una ballerina che lavora in un cabaret da quando l'Impero ha invaso il suo pianeta. "Volevamo rendere onore ai personaggi che nei film fanno da sfondo, ma che rendono il mondo di Star Wars davvero ricchi. Inoltre volevamo citare figure come Mata Hari e Josephine Baker, che oltre a ballare davanti ai soldati raccoglievano informazioni per la resistenza francese. La nostra figura è una ragazza molto forte che riesce, con il suo contributo, a cambiare le sorti della guerra. Il nostro studio è noto per le scene d'azione: ce ne sono alcune anche in questo corto, ma volevamo concentrarci sull'eleganza di questa ballerina, che ha creato uno stile di danza particolare utilizzando il suo abito, in grado di affascinare e spaventare allo stesso tempo gli stormtrooper."

Milind D. Shinde di 88 Pictures del suo corto: "Il nostro film è incentrato su un fratello e una sorella, lui diventa un eroe inaspettato quando deve portare sua sorella verso la salvezza. Ci siamo ispirati alla tradizione indiana, includendo aspetti della nostra cultura e anche di Bollywood. Abbiamo creato un nuovo pianeta, con nuove tribù, nuovi costumi e altri dettagli tutti ispirati all'India. C'è anche musica indiana autentica. C'è tutto quello che potreste aspettarvi da un film indiano! Ci sarà anche la versione indiana dell'Inquisitore."

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LeAndre Thomas di Lucasfilm e Arthell Isom dello studio giapponese D'Art Shtajio raccontano di aver iniziato a lavorare al cortometraggio nel pieno della pandemia, durante i moti americani contro il razzismo. "Ricordo che alcuni portavano delle insegne con il volto della principessa Leia," spiega Thomas. "E ha senso, perché Star Wars ha preso spunto dal mondo reale: ribellione, impero, la battaglia tra bene e male, la luce contro l'oscurità. Ho scritto questa sceneggiatura intitolata The Pit, l'ho mostrata alla Lucasfilm e mi hanno sostenuto fin dall'inizio, coinvolgendo poi lo studio d'animazione D'Art Shtajio per Visions 2". Lo stile è anime tradizionale, ma con un approccio western: "Volevamo sembrasse uno di quegli anime che vedevamo negli anni ottanta e novanta. Ghost in the Shell è un punto di riferimento per noi e anche per il corto, e ci lascia nel solco della tradizione StarWarsiana"

Nadia Darries e Daniel Clarke di Triggerfish: il corto è incentrato su una bambina a cui succedono delle cose particolari quando usa la usa voce. "Il suo rapporto con l'ambiente che la circonda è fondamentale nella storia, e soprattutto ciò che lei fa con questo potere, è un concetto molto importante in Sud Africa". La nazione del Sud Africa è considerata la Nazione dell'Arcobaleno perché è multiculturale, piena di voci differenti, e questo si rifletterà nel corto: la voce come metodo per incanalare la Forza è un concetto molto Sudafricano. Nel corto ci sarà un uso molto poco tradizionale delle voci. Il corto è realizzato con delle bambole, e ha un'estetica volta a suscitare una sensazione tattile di nostalgia.

I produttori spiegano che la Lucasfilm tende a dare poche indicazioni ai registi: l'idea è quella di non raccontare storie sui personaggi della saga (ma, come vedremo nel Volume 2, non è sempre così) e semplicemente i produttori contribuiscono con riferimenti visuali o per i costumi, ma lasciano il resto alla fantasia dei registi.

A margine del panel abbiamo chiesto ai produttori se hanno già iniziato a pensare a una terza stagione, eventualmente coinvolgendo uno studio d'animazione italiano. La risposta è stata, ovviamente, vaga ma carica di speranza: "Pensiamo che ci siano tantissime storie legate all'Italia che potrebbero essere collegate a Star Wars, e osserviamo con attenzione lo splendido lavoro che viene fatto in Italia nell'animazione. Ma dovremo aspettare e vedere la reazione del pubblico a questo secondo Volume, e poi decideremo il da farsi".

Alla fine del panel viene lanciato il poster ufficiale e viene mostrato il cortometraggio della Aardman Animations, intitolato "I'm Your Mother": possiamo dirvi che è davvero pieno di easter egg e dotato di uno spirito squisitamente british.

Trovate tutte le informazioni su Star Wars: Visions nella nostra scheda.

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