Star Wars: sfide e difficoltà della serie live action

Rick McCallum, produttore della Nuova Trilogia di Star Wars, parla delle difficoltà e dei toni della serie live action

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Rick McCallum, produttore della nuova trilogia di Star Wars e collaboratore abituale di George Lucas, ha parlato della serie live action di Guerre Stellari, ambientata tra La Vendetta dei Sith (ep. III) e Una Nuova Speranza (ep. IV), di cui abbiamo appena scoperto il working title: Star Wars: Underworld. Ovviamente, al centro della discussione ci sono le difficoltà che presenta un progetto così ambizioso.

“Abbiamo realizzato Episodio III— uno dei più grandi di tutti i film di Star Wars, per quanto riguarda la costruzione dei set, gli effetti visivi, il numero di questi effetti e quant'altro — e quello fu realizzato per 100 milioni di dollari,” spiega McCallum, che utilizza i film del franchise per spiegare la portata dei costi da affrontare per la serie tv. “Era "inaudito" persino cinque anni fa: fosse stato realizzato da un qualsiasi studio o altrove negli Stati Uniti, il prezzo sarebbe facilmente raddoppiato. Per cui immaginate ancora più effetti digitai e più effetti visivi e set design e costumi ancor più elaborati, rispetto a un film di due ore, che ci impegnerebbero tre anni, ogni settimana con soli 5 milioni di dollari per farlo. E' questa la nostra sfida.”

Viene subito da chiedersi quando si riuscirà a far fronte a queste difficoltà. Questa è la risposta di McCallum:

“non è una sfida che si può vincere entro l'anno prossimo o quello successivo. Credo che il traguardo sia raggiungibile a lungo termine.”

E parlando di Star Wars, non si poteva non tirare in ballo personaggi e set digitali, blu e green screen.

“George si è fatto avanti con così tanti incredibili personaggi digitali, la cui presenza si aggira sui 30-40 minuti. Molta gente che ama i film e capisce qualcosa del processo, comprende che se realizzi un personaggio come Gollum o Jar Jar, o altri personaggi digitali di rilievo, ti costa due volte più che avere Tom Cruise in un film. Hai 150 persone che lavorano per due anni a una performance di 40 minuti e tutti loro guadagnano bene: il personaggio ti costerà 20 o 30 milioni di dollari. Questo è il nostro problema: come abbattiamo questi costi? [...] Con il matte painting digitale 3D, come riduciamo il tempo da 2-3 settimane a 2-3 giorni? Come realizziamo dei software per i set virtuali? Non possiamo costruire tutte quelle cose. Voglio dire: si potrebbe fare se dovessimo realizzarlo in un formato tradizionale, in cui abbiamo un set con tutti i personaggi, ma George non lavora così. Abbiamo 40-50 arredi in un ora: ogni due minuti dobbiamo cambiare set. Non possiamo farlo tutte le settimane, è virtualmente impossibile: dobbiamo organizzarci con dei software per set virtuali e ambienti che ci permettano di realizzare tutto su blu screen e green screen e cambiare i vari sfondi in fretta. Ci stiamo arrivando, ma al momento la soluzione non è ancora perfetta ed è ancora troppo costosa.”

Oltre alle sfide della produzione, McCallum ha parlato brevemente dei toni che avrà la serie tv, inizialmente concepita come una sorta di Deadwood nello spazio.

“E' molto più dark dei film. E' una serie più adulta. Credo che, in termini di tematiche e personaggi e ciò che attraversano, sarà... se mai riuscissimo a realizzarla e se George vorrà andare avanti, sarà la parte più fantastica dell'intero franchise... sarà L'Impero Colpisce Ancora con steroidi. [...] Ovviamente, abbiamo cambiato per ciò che non potevamo fare,” dice McCallum parlando del linguaggio, in riferimento a Deadwood. “Deve essere una cosa seria, incentrata sulle relazioni, incredibili questioni di potere e corruzione, avidità, vanità, orgoglio, ego, che si manifestano a livelli pari solo a quelli del mondo in cui viviamo.”

Fonte: Collider

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