Star Wars, Mark Hamill rivela se i suoi sentimenti verso Gli ultimi Jedi siano cambiati

Interpellato su Twitter, Mark Hamill ha risposto se i suoi sentimenti verso Star Wars: gli ultimi jedi siano cambiati o meno...

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Le discussioni creative avute fra Rian Johnson e Mark Hamill durante la lavorazione di Star Wars: Gli ultimi Jedi sono ben note. E anche travisate, per così dire: spesso e volentieri tanto i colleghi della stampa quando la frangia più tossica del fandom hanno completamente ribaltato il senso di alcune informazioni solo per il gusto di creare caos.

Premesso questo, su Twitter Mark Hamill ha risposto a chi, in occasione del quinto anniversario dell'uscita di Star Wars: Gli ultimi Jedi gli ha chiesto, nell'ordine: ci sono aneddoti che non hai mai detto e vuoi condividere? Hai cambiato idea su alcune cose in questi cinque anni? Avresti fatto qualcosa in modo diverso?

Domande alle quali ha risposto, sempre andando in ordine: No, davvero. Un po'. Sì.

Il rapporto fra Mark Hamill e Star Wars: Gli ultimi Jedi

Durante la promozione della pellicola, nel 2017, l'attore si era così espresso in merito alle divergenze creative con Rian Johnson:

Ho detto a Rian “I Jedi non si arrendono”. Voglio dire, anche se Luke avesse avuto un problema, magari gli ci sarebbe voluto un anno per tentare di sistemarsi, avrebbe cercato di aggiustare quello che non andava, ed è proprio qui che si collocano le nostre principali divergenze in merito. Ma non è più la mia storia, è quella di qualcun altro e Rian aveva la necessità che io fossi in una certa, specifica maniera per rendere efficace il finale. È questo il mio cruccio principale, Luke non direbbe mai qualcosa del genere.

In questa versione… voglio dire, io mi riferisco alla lettura del personaggio data da George Lucas, ma questa è la prossima generazione di Star Wars. Ho quasi dovuto pensare a lui come a un altro personaggio. Magari è Jake Skywalker, non è il mio Luke Skywalker. Ma dovevo fare quello che Rian aveva in mente perché è perfettamente al servizio della storia. Non ho ancora accettato del tutto la cosa, ma è solo un film. E spero che al pubblico possa piacere, spero che la gente non si arrabbi. Ho capito che Rian era la persona più indicata per questo lavoro.

Di recente, anche Rian Jonhson ha parlato della lettura che lui ha dato al personaggio, una lettura che aveva spiazzato, in primis, il suo storico:

Mi spiegherò e cercherò di usare le mie parole con attenzione non tanto per essere diplomatico, ma perché non voglio inquadrare l’esperienza avuta da Mark tramite il mio punto di vista perché in nessun modo potrei mettermi nei panni di Mark o Carrie che hanno vissuto tutte le loro vite venendo collegati a questi personaggi. A cosa possa aver significato interpretarli a vent’anni e poi essere tornati a farlo in questi film in cui sono state consegnate loro delle sceneggiature in cui c’era scritto “Ecco, adesso siete così”. Non posso neanche lontanamente immaginare cosa possano aver provato, è impossibile. E se Mark Hamill mi sta parlando di Luke Skywalker è mio dovere ascoltare, riflettere su ciò che mi dice e discutere con lui scambiando le nostre opinioni. E scandagliare con onestà le profondità della mia anima cercando di comprendere se quello che ho scritto sia giusto. Tenendo anche a mente che, ovviamente, lui ha creato questo personaggio sul grande schermo, ma che lui è Mark Hamill non è davvero Luke Skywalker. Che è un personaggio che vive, in quanto creazione, su uno schermo. Luke Skywalker è come un mito. Che, in quanto tale, vive nella mente delle persone che lo ascoltano e credono a lui nei modi più disparati. Compreso me. Insomma, è complicato. Ma la risposta corta alla tua domanda è che è stato fo**utamente terrificante.

Trovate tutte le informazioni sul Star Wars: Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson nella nostra scheda.

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