Star Wars: la minaccia fantasma, Ahmed Best ricorda le polemiche su Jar Jar Binks e il forte messaggio politico del film
Per il ritorno nei cinema di Star Wars - Episodio I: la minaccia fantasma, Ahmed Best ricorda la sua esperienza col film di George Lucas...
In due distinte interviste rilasciate per il ritorno nei cinema di Star Wars - Episodio I: la minaccia fantasma Ahmed Best, l'interprete di Jar Jar Binks (che di recente abbiamo ritrovato nei panni del Jedi Kelleran Beq in The Mandalorian 3), ha potuto toccare alcuni argomenti collegati al primo dei tre prequel di Guerre Stellari diretti da George Lucas.
Le polemiche su Jar Jar Binks
Con il People Magazine, Ahmed Best ha ricordato le ben note polemiche e l'accoglienza riservata al personaggio che, con l'ausilio della motion capture, ha interpretato in Star Wars - Episodio I: la minaccia fantasma.
Non è stato facile, dico davvero. Ero molto giovane. Avevo 26 anni. Ed è difficile ragionare sull'idea che la cosa per cui hai lavorato tutta la vita, finalmente l'hai ottenuta, finalmente sei in Serie A e vuoi tenerti tutto stretto. Dopo che per anni ti sei ripetuto che "Meriti di stare in cima. Meriti di stare al livello più alto". E poi all'improvviso la gente ti tira via il tappeto sotto i piedi. E pensi all'improvviso "Cosa sta succedendo?". La mia carriera era iniziata e finita. Non sapevo cosa fare, e sfortunatamente non c'era davvero nessuno che potesse aiutarmi perché era una posizione così unica; non era mai successo prima nella storia, specialmente con internet. Ma George Lucas è intoccabile, e tutti erano intoccabili. Chi non era intoccabile? Io. Se la presero tutti con me.
Il messaggio politico di Star Wars: la minaccia fantasma
Con ComicBook, Ahmed Best ha invece parlato del forte messaggio politico del film spiegando che:
Tutti questi film hanno un sottotesto politico molto forte. La minaccia fantasma, L'attacco dei cloni e La vendetta dei Sith sono stati tutti realizzati durante l'era di George W. Bush. Addirittura Anakin in La vendetta dei Sith ha una battuta tipo "Se non sei con noi, sei contro di noi" che deriva direttamente da quello che è successo durante l'era di George Bush.
C'è una ragione per cui c'è una luce e un'oscurità e un percorso tra di loro: è un riflesso diretto di chi siamo come esseri umani. Ritengo che mentre guardiamo questi film, dobbiamo ricordarci che ciò che stiamo guardando non è solo qualcosa che si svolge in tanto tempo fa "in una galassia lontana, lontana" ma è un riflesso di come la storia tenda a ripetersi. Abbiamo la capacità di creare una storia che possiamo vedere come un lato oscuro della storia o un lato luminoso della storia.
E conclude:
Non si tratta solo di film che guardiamo e amiamo. Questa è una mitologia da cui possiamo imparare qualcosa. E mentre andiamo avanti, e vengono realizzati sempre più capitoli di questa storia, possiamo guardarli e possiamo realizzarli come un riflesso di chi siamo, ma possiamo anche farle come un riflesso di chi vogliamo essere. E se c'è qualcosa che questo 4 maggio dovrebbe portare a tutti noi, è l'idea che possiamo effettivamente costruire questi universi e essere queste persone che vogliamo essere, e fare in modo che il sentimento della Forza diventi qualcosa di reale, qualcosa che potrebbe spingerci a essere migliori come esseri umani.
Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
Siamo anche su TikTok!
FONTE: People Magazine, ComicBook