Star Wars, Brian De Palma parla del primo screening del film ammettendo: "Feci una battuta sulla Forza, è vero"
Brian De Palma ha voluto mettere "i puntini sulle i" in merito al ben noto aneddoto relativo al primo screening di Star Wars...
Gli anni settanta sono stata una decade particolarmente prolifica per la cinematografia americana che ha visto l'ascesa professionale di registi come Steven Spielberg, George Lucas, Brian De Palma, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, autori caratterizzati da stili e approcci verso il cinema profondamente differenti fra loro che, col passare del tempo, hanno avuto anche un differente grado di "resistenza" ai cambiamenti dell'industria, da una parte, e dei gusti del pubblico dall'altra.
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Ecco cos'ha raccontato il leggendario regista di Carrie e Gli Intoccabili:
Tutte le persone presenti a quello screening hanno una versione differente dell'accaduto. Ho appena visto la biografia che hanno fatto per Steven e come lui si relaziona a quell'evento. Mi hanno sempre ritratto come il tizio scorbutico che ne disse di peste e corna facendo arrabbiare tutti, ma se tu mi fai vedere qualcosa io poi ti dico quello che penso. Perché dovrei partecipare a qualcosa del genere per poi non dare un'opinione onestà? In quel caso, non è propriamente vero che fu solo Steven a capire le potenzialità di quello che stava facendo George. Abbiamo visto tutti che George aveva dato forma a qualcosa di straordinario ed eravamo tutti perfettamente consapevoli che gli effetti non erano terminati, di come avessero inserito tutte quelle scene di aerei da altri film messe lì a rimpiazzare momentaneamente le astronavi e tutte quelle cose lì. Però è vero: feci una battuta sulla Forza. Mi sembrava che l'idea stessa della Forza fosse... non mi sembrava un nome incisivo per questa guida spirituale. La Forza. Non c'è bisogno di ribadire che avevo un sacco da dire sulla Forza e non c'è bisogno di ribadire che mi sono sbagliato enormemente.
L'altra questione, era che questo film cominciava come quarto capitolo di un mondo che nessuno conosceva e in cui c'erano tutti questi nomi strani. Gli dissi "George, devi davvero impostare in qualche modo la storia con qualcosa tipo quei crawl nei film di Flash Gordon". George aveva avuto un'idea che, però, era un po' incasinata e così io e Jay Cocks l'abbiamo riscritta in maniera tale da aggiungere un po' di senso. Ed è stato questo il nostro contributo al film.
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