Star Trek: Picard, lo showrunner risponde alle critiche sulla violenza e sull'atmosfera dark della serie
Lo showrunner di Star Trek: Picard ha voluto chiarire il motivo per cui nella serie c'è spazio per violenza e un'atmosfera cupa
Lo showrunner Michael Chabon ha quindi risposto ai commenti dei fan condivisi sui social sottolineando che si tratta di elementi usati con molta attenzione:
La scelta non è stata presa con leggerezza, anche se è stata fatta con una collaborazone e quindi grazie a molte conversazioni e dibattiti tra creatori. Vi assicuro che non è presente semplicemente 'perché possiamo', o perché stiamo cercando, come avete sostenuto in modo alle volte impietoso, di essere 'in'.
C'è sempre stata violenza (e persino tortura) in Star Trek. Alle volte quella violenza è stata implicita, alle volte esplicita in base alle regole sulla censura, alla natura di quanto mostrato, all'estetica dei singoli creatori, o limiti tecnici e/o di budget. E il motivo per cui c'è sempre stata violenza in Trek è che Trek è arte, e c'è sempre stata violenza - implicita ed esplicita - nell'arte. Appartiene a questo mondo e a ogni narrazione relativa agli esseri umani, anche nel futuro. La violenza spesso è la narrazione, la sua fonte, il suo motore. La questione se è 'troppa' oppure no è una questione di gusti. Personalmente mi avvicino all'approccio che 'meno è troppo'. Ma quello sono io. Alla fine ho visto quanto poco tempo e spazio abbiamo avuto per esprimere un significato alla storia di Seven dopo Voyager e cosa la motiva o la tormenta. Ho deciso, con i miei partner, che quell'intensità era giustificata. Seven vive fuori dai confini razionali della Federazione perché è dove trova il suo scopo. Ma la vita è dura, lì fuori. Se non lo fsse non ci sarebbe così tanto bisogno del suo aiuto. E non avrebbe trovato un motivo convincente per andare avanti nonostante i suoi precedenti legati al trauma. Ma vi capisco.
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Lo showrunner ha inoltre sottolineato che l'atmosfera cupa riflette la realtà che viviamo in questo periodo:
Le serie di Star Trek hanno sempre (consapevolmente) rispecchiato a livello tematico molte delle tematiche più importanti dell'epoca in cui sono state realizzate.
Ha sempre presentato i suoi equipaggi, Starfleet, e la Federazione come miglioramenti, come realizzazione del nostro miglior potenziale, una fonte di ispirazione. Se Trek ha rispecchiato il nostro modo è in un certo modo utopistico, dove tutto sembra migliore.
Lo showrunner ha ricordato che negli show della saga ci sono personaggi, pianeti, creature, interazioni e situazioni che si svolgono all'esterno di Starfleet e della Federazione. Questi elementi mostrano in maniera deliberata alcuni aspetti del nostro mondo "con tutte le sue impefezioni, intolleranza, brutalità, umiliazioni e ingiustizie, malvagità".
Chabon ha aggiunto che Star Trek: Picard cerca di rispondere a due domande legate all'universo della saga: cosa accadrebbe se la Federazione venisse messa alla prova da forze contrarie ai suoi valori e quali sarebbero le conseguenze di un conflitto tra due dei suoi principi base, come la sicurezza e la libertà. Lo showrunner ha dichiarato:
La risposta deve essere: all'inizio va in crisi. Traballa. Può, in un certo senso, compromettere o persino tradire i propri valori, o essere almeno fortemente tentato all'idea di farlo.
Chabon sostiene che sia l'umanità della Federazione, la sua vulnerabilità e il bisogno costante di difenderla dal lato peggiore della propria natura, a rappresentare una fonte di ispirazione. L'altra domanda che lo sceneggiatore e produttore sostiene sia importante sia cosa accade a chi vive all'esterno dei confini della Federazione, gli ex ufficiali della Starfleet, ai rifiugiati e alle persone come Seven, ai personaggi che si sono trovati alle prese con una situazione complicata o sono stati vittime della propria debolezza. La serie cerca quindi di capire come è la loro vita e Chabon ha sottolineato che avere a disposizione solo dieci episodi può far sembrare l'atmosfera più cupa o concentrare i traumi vissuti dai personaggi:
Questo show indubbiamente ha degli aspetti più dark rispetto ad altre delle serie della saga (DS9 è l'eccezione). Vive maggiormente nelle ombre, dove la luce della Federazione non può sempre arrivare. Non è per condannare, criticare, disfare, distruggere o tradire la Federazione o la visione di Gene Roddenberry. L'ombra definisce la luce.
Lo showrunner ha concluso:
Lo spazio che abbiamo trovato per Picard non è la 'Federazione dark'. Si tratta di una delle persone che vivono e lavorano ai confini, o oltre, della Federazione che viaggia oltre i confini per trovare la verità.
Che ne pensate delle dichiarazioni dello showrunner di Star Trek: Picard sulla violenza e l'atmosfera della serie? Lasciate un commento!
Fonte: ComicBook