Stan Lee: Alla Marvel non c'è spazio per l'intolleranza

I fumetti Marvel sono da sempre contrari al razzismo e alla discriminazione, come ha ricordato Stan Lee

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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I fumetti Marvel hanno sempre cercato di essere un riflesso del mondo reale, cosicché supereroi e uomini comuni si spalleggino per affrontare problemi concreti. Stan Lee ha recentemente registrato un videomessaggio per chiarire che nell'Universo Marvel e nel nostro mondo non ci dovrebbe essere spazio per l'odio e la discriminazione.

C'è spazio per tutti, a prescindere dalla razza, dal sesso, dalla religione o dal colore della pelle. Le uniche cose per cui non abbiamo spazio sono l'odio, l'intolleranza e il bigottismo.

Quell'uomo al tuo fianco è tuo fratello. Quella donna laggiù in fondo è tua sorella. E quel ragazzo che passa - chissà - potrebbe avere la forza proporzionale di un ragno.

Facciamo tutti parte di una grande famiglia, la razza umana, e siamo tutti uniti nelle storie della Marvel.

Il messaggio di Stan Lee giunge in risposta alla violenta protesta nazionalista tenutasi ad agosto a Charlottesville, in Virginia, all'ideologia che promuove la supremazia dei bianchi negli Stati Uniti e alle critiche mosse alla Casa delle Idee da una parte degli appassionati di fumetti contrari alla diversificazione dei supereroi in corso, grazie all'inserimento di personaggi come Kamala Khan, Miles Morales e Amadeus Cho.

Fonte: Comic Book Resources

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