Squid Game: The Challenge, tre partecipanti raccontano le condizioni "disumane" delle riprese
Tre concorrenti di Squid Game: The Challenge raccontano le condizioni "disumane" delle riprese della prima prova
Una decina di giorni fa ha fatto il giro del mondo la notizia che numerosi partecipanti a Squid Game: The Challenge, le cui riprese sono in corso nel Regno Unito, hanno avuto bisogno di assistenza medica. Netflix ha categoricamente smentito che i concorrenti abbiano sostenuto ferite gravi, ma oggi arrivano nuove indiscrezioni su quanto accaduto durante le riprese del reality show grazie a un lungo reportage di Variety, che ha parlato con tre concorrenti (anonomi).
I tre "testimoni" spiegano di essere stati svegliati alle 3.30 del mattino e portati nel gigantesco hangar della Royal Air Force insieme agli oltre 450 partecipanti, con l'indicazione di non parlare tra di loro. Coperti da un cappotto, indumenti termici e scaldamani e scaldapiedi, hanno pranzato, e per poi togliersi i cappotti e aprire le giacche (per far vedere i loro numeri e il sangue finto in caso di eliminazione) quando il "gioco" è iniziato. Le riprese sarebbero dovute durare un paio d'ore, con pose di qualche minuto ciascuna, invece sembra che si siano protratte per oltre sette ore con pose da 10 a 15 minuti ciascuna (e una di oltre 26 minuti).
Non avevamo accettato di partecipare a una specie di Survivor o Naked and Afraid. Le condizioni erano disumane e non avevano nulla a che fare con la gara. La seconda volta che la canzone è partita, ho visto una ragazza barcollare e poi piegarsi, ho sentito la sua testa colpire il terreno. Poi qualcuno ha parlato al microfono e ha detto che dovevamo rimanere in posizione perché il gioco non era in pausa. A quel punto la gente ha iniziato a cadere come mosche.
Secondo questa partecipante i medici sono stati chiamati 11 volte prima che venisse permesso ai partecipanti di fare delle "pause relax" in cui fare stretching e muovere parti del corpo che "non fossero i piedi". Un altro concorrente racconta:
Avevo un mal di testa lancinante. [...] Questo gioco ha smesso di essere divertente, e non aveva più rispetto delle persone di una certa età. È andato ben oltre l'essere un gioco. Mi sono detto: sai cosa? Per 4.56 milioni di dollari posso farlo. [...] Ma immaginate di giocare a Luce rossa, luce verde per sei ore. Ma che gioco è? Non è un gioco. Si perde tutto il divertimento. Non si può chiedere alle persone di stare immobili al gelo indossando solo una tuta e due paia di calzini. Suvvia.
Una terza concorrente riferisce che non sono state previste pause toilette e per rifocillarsi durante tutte le riprese. Rientrati in albergo, poi, i partecipanti non hanno potuto cenare perché le riprese si erano protratte troppo oltre l'orario previsto: alcuni di loro hanno ricevuto una pizza, altri un pasto da McDonald's la mattina successiva:
Sono infuriata dal resoconto di Netflix sul fatto che solo poche persone siano rimaste ferite. Siamo tutti rimasti feriti da questa esperienza. [...] Non ho mai avuto così tanto freddo per così tanto tempo nella mia vita. Non sentivamo le dita e i piedi. È stato assurdo. Si prendessero la responsabilità di aver gestito questa cosa con così poca preparazione, con questa quantità di gente. Immagino che i produttori non abbiano previsto alcune delle cose che sono successe, ma quando hanno visto che il tempo sarebbe stato così freddo avrebbero dovuto prendere dei provvedimenti.
Sembra che i problemi principali siano proprio legati alla logistica di questo primo gioco, e alla gestione di così tanti partecipanti nelle riprese di un'unica prova. Spiega infatti la concorrente:
Il processo di casting è stato incredibile, si sono presi tantissima cura di noi: i controlli delle referenze, i controlli psicologici... Mi hanno mandato email, telefonato o scritto ogni giorno da ottobre a gennaio. Le persone dello Studio Lambert con cui ho parlato sono state gentilissime e di grande supporto. Ho pensato: "Sarà un'esperienza grandiosa, sono fantastici!" Ma una volta iniziato il gioco, mi sono chiesta: "Ma cos'è successo a questa gente? Perché non si prendono cura di noi?"
La produzione ha ribadito a Variety che i medici non sono stati chiamati undici volte, e che proibire le pause durante le riprese è normale.
Ricordiamo che il montepremi per il vincitore ammonta a 4.56 milioni di dollari: Netflix punta molto su questo reality mentre la seconda stagione di Squid Game viene prodotta.
Le riprese di Squid Game: The Challenge proseguono, e tendenzialmente dovrebbero diventare progressivamente più gestibili: dopotutto per alla seconda prova parteciperanno *solo* 228 giocatori...