Spike Lee difende Woody Allen dalla "cultura della cancellazione", poi... si scusa
Spike Lee, in una nuova intervista, ha definito Woody Allen un "amico" scagliandosi contro la cultura della cancellazione
Il regista premio Oscar ha partecipato alla trasmissione In the Morning in onda sulla radio newyorkese WOR, e intervistato dai conduttori Len Berman e Michael Riedel ha voluto difendere Allen durante la promozione del suo nuovo film Da 5 Blood:
Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande, grande regista e questa cultura della cancellazione non riguarda solo lui. Ci accorgeremo che è come uccidere qualcuno, è come cercare di cancellare qualcuno come se non fosse mai esistito. Woody è un amico, e un tifoso dei Knicks come me. So cosa sta attraversando adesso.
Mi scuso profondamente. Le mie parole erano SBAGLIATE. Non tollero e non tollererò mai le molestie sessuali, le aggressioni o la violenza. Questo trattamento causa danni reali che non possono essere minimizzati. Sinceramente, Spike Lee.
Come noto, Allen ha subito una nuova ondata di ostracismo negli ultimi anni dopo che Ronan Farrow ha riportato in auge una serie di accuse della sorella Dylan verso il padre che non hanno mai condotto a procedimenti. La cosa ha avuto un impatto sulla sua carriera, visto che Amazon Studios ha cancellato il contratto con il regista restituendogli i diritti di Un giorno di pioggia a New York. Recentemente Allen ha pubblicato un'autobiografia intitolata A proposito di niente, nella quale ha parlato anche di queste vicende.
Fonte: TheWrap