Spider-Man: No Way Home, il rimpianto di Tom Holland: "Abbiamo girato solo tre giorni in esterni"
La maggior parte delle riprese, infatti, si è svolta in pieno periodo post-pandemico e le restrizioni dovute alla pandemia hanno influito su tutta la lavorazione.
In una nuova intervista, Tom Holland è tornato a parlare di Spider-Man No Way Home e, sebbene l’attore rimanga molto entusiasta del film e del suo lavoro per il capitolo finale della trilogia, ha ammesso che la lavorazione del film non é stata piacevole sotto ogni aspetto.
La maggior parte delle riprese, infatti, si è svolta in pieno periodo post-pandemico e le restrizioni dovute alla pandemia hanno influito su tutta la lavorazione, incluso il girare in esterni. Holland ha infatti raccontato quanto abbia sofferto il girare quasi tutto il film in studio e quanto questo lo abbia messo in difficoltà come attore:
Una delle sfortune di Spider-Man No Way Home è di essere stato girato in pieno COVID. Abbiamo girato la maggior parte delle scene in studio quindi, in pratica, credo di avere fatto forse tre giorni in totale di riprese in esterni e credo che questo si percepisca dal film purtroppo.
Per le scene nelle quali camminavamo per New York, ad esempio, avevano mandato una squadra per girare sul posto senza di noi, per poi ricreare la geografia delle strade in studio spiegandoci dove camminare e dove stavano comparse, marciapiedi e altro.
Il risultato di una scena, ad esempio, è stato così poco efficace da costringere il regista a tagliarla completamente. Il motivo è che l'inquadratura "vuota" era stata girata in maniera troppo lenta, perciò a Holland era stato chiesto di camminare molto lentamente ma al contempo comunicando fretta:
Peter doveva essere di fretta per andare da Doctor Strange e porgli delle domande, ma io avevo difficoltà a dare l'idea che fossi stressato, di corsa... camminando lentamente. Credo che l'abbiano tagliata perché non era convincente.