Spider-Man e gli X-Men: le storie Marvel anni '90 più amate da Ed Brisson

La Marvel degli anni Novanta come la ricorda Ed Brisson, giovane lettore ossessionato da Spider-Man

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Dopo i ricordi sugli anni Novanta di Kelly Thompson, ecco lo sceneggiatore di X-Force, Ed Brisson, dire la sua su quel decennio così importante (e discusso) per la Marvel. Quali sono le pietre miliari di fine millennio e le storie che lo hanno maggiormente colpito e influenzato?

Ecco le sue dichiarazioni in merito all'amore incondizionato per Spider-Man e agli artisti che lo ebbero in carico in quell'epoca:

Spider-Man: L'ultima caccia di Kraven

Il primo fumetto che ricordo di aver letto è Peter Porker: The Spectacular Spider-Ham. Sapendo quando è uscito, sono certo di aver letto qualcos'altro della Marvel, prima di allora, ma quella è stata la prima serie che abbia iniziato a collezionare. Avrò avuto otto anni e la trovavo divertentissima. Da lì sono presto passato a X-Men, Spider-Man, Daredevil e Punisher, l'ottanta percento delle mie letture di allora.

Dai dieci anni in poi, la mia ossessione è diventata Spider-Man. Leggevo tutte e tre le testate: Amazing Spider-Man, Peter Parker: The Spectacular Spider-Man e Web of Spider-Man. L'uscita di L'ultima caccia di Kraven ha sconvolto il mio mondo. Avevo undici anni e non avevo idea del fatto che i comics potessero essere così dark. Dopo trent'anni ancora rileggo quella storia almeno una volta all'anno.

Arrivati gli anni Novanta, ormai certo che sarei diventato un disegnatore di fumetti, sono passato dall'essere un semplice lettore a dissezionatore di storie, nel tentativo di capire come venissero confezionate. Assorbivo ogni singolo redazionale, ogni rubrica delle lettere nella speranza di carpire i segreti di quest'arte. Ero alle superiori, facevo due lavoretti part-time e spendevo tutti i miei soldi in fumetti e materiale da disegnatore. Erano tutta la mia vita, assieme ai film horror.

Impossibile pensare alla Marvel di quegli anni e non a come divenne estrema e sopra le righe. Troppo facile farne la caricatura, ma molti dei personaggi che oggi amiamo così tanto sono frutto di quel periodo. Pensiamo a Cable, Domino, Deadpool, X-Force, Generation X, War Machine, Venom. Ok, Venom in realtà è tecnicamente degli anni Ottanta, ma insomma...

Molti sono i nomi, tra disegnatori e sceneggiatori, citati da Brisson come icone di quegli anni, ma il posto più grande nel suo cuore di allora era certamente occupato da Todd McFarlane.

Amazing Spider-Man #337, copertina di Erik Larsen

Per me, all'epoca, era il più grande di tutti. Il suo stile era incredibilmente unico e sembrava il punto d'origine di una nuova era di artisti. Ricordo un giorno in cui, seduto al tavolo della mia cucina, ho cercato di copiare alcune pagine del suo Hulk e del suo Spider-Man. E la cosa che più mi colpiva all'epoca era che fosse canadese, come me. Ai tempi non avevo notizia di altri connazionali che lavorassero nell'industria dei fumetti, e per me lui rappresentava un esempio del fatto che fosse possibile anche per noi. Prima ero convinto che fosse necessario vivere a New York per lavorare alla Marvel. E poi ha pure iniziato a scrivere. Fino ad allora desideravo solo disegnare, credevo che avrei avuto bisogno di uno scrittore. Dopo che Todd divenne un autore completo ho realizzato che avrei potuto scrivere le mie stesse storie. Oggi sembra stupido, perché è chiaramente possibile fare entrambe le cose, ma fino ad allora non mi era mai passato per la testa.

Ci sono due storie di quegli anni a cui penso spesso. La prima è Il ritorno dei Sinistri Sei, su Amazing Spider-Man dal numero #334 al #339. Era la prima volta nella mia esperienza di lettore che i cattivi univano le forze per stendere Testa di Tela. Un ciclo divertentissimo di David Michelinie che rinverdiva un'idea di trent'anni prima in maniera molto interessante, raccontando la storia di ogni singolo criminale, ognuno con i propri problemi. Divenni un fan di Erik Larsen a vita.

L'altra è Execuzione. Credo che nessuna storia gridi "anni Novanta" con più calore e orgoglio. Cattura alla perfezione l'energia frenetica e la rabbia dei fumetti di quel decennio tramite dozzine dei personaggi più amati degli X-Men, impegnati in una battaglia contro i villain più amati. Adoro Stryfe alla follia. E Sinistro. E Apocalisse. Gli X-Men e X-Force finalmente combattono fianco a fianco. Grandioso! Ho amato i cambiamenti che riguardavano i New Mutants e il modo in cui vennero messi a confronto con gli X-Men, ma non si erano mai concretizzati del tutto fino a questa storia, che inoltre ci svelava finalmente per intero le origini di Cable.

Fonte: Marvel

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