Spider-Man: Andrew Garfield parla finalmente di No Way Home, tra meme, un altro film e Gwen Stacy

Andrew Garfield ha finalmente parlato a ruota libera di Spider-Man: No Way Home raccontando alcune curiosità sul suo ritorno

Redattore per badtaste.


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In una lunga intervista con Variety, Andrew Garfield ha finalmente parlato a ruota libera di Spider-Man: No Way Home raccontando alcune curiosità sul suo ritorno.

L'attore ha prima di tutto parlato del suo "sì", delle discussioni con Amy Pascal, Kevin Feige e Jon Watts e del fatto che per lui "avere i tre Spider-Man nella stessa inquadratura fosse già abbastanza". Ha poi aggiunto:

Abbiamo parlato molto di cosa significhi essere un mentore, di fratellanza, del ruolo del fratello maggiore, del fratello minore e di quello di mezzo. Abbiamo discusso dell'idea di vedere qualcuno che ami percorrere un sentiero che hai già percorso e che sai che condurrà a un posto diverso da quello a cui eri destinato. [...] Cosa succede quando si apre una voragine in quella solitudine e ti si parano davanti dei fratelli che hanno affrontato esattamente la stessa cosa? È un viaggio spirituale bello grosso.

Sui traguardi raggiunti con No Way Home ha poi spiegato:

Io e Tobey abbiamo girato per due settimane, ma credo che il nostro traguardo sia stato non fare solo la nostra apparizione e andarcene: "Ciao! Ok, addio!". Il mio Spider-Man ha praticamente salvato la vita alla potenziale dolce metà del suo fratellino, guarendo al contempo dal momento più traumatico della sua vita facendo ammenda e assicurandosi che non avesse lo stesso fato. Lo trovo bellissimo, ha avuto una seconda possibilità per salvare Gwen.

Lo spirito che Zendaya ha apportato a MJ è così sentito, puro e dolce. Emma [Stone] ha apportato uno spirito altrettanto unico alla sua Gwen.

Parlando proprio di Stone, che inizialmente si vociferava potesse tornare nel film assieme a Kirsten Dunst, Garfield  non si è sbilanciato su cos'è che avrebbe voluto vedere, ma ha parlato del personaggio di Gwen:

Oddio, non so neanche da dove iniziare, è una roba troppo grossa. Gwen aveva spirito ti iniziativa, ragionava con la sua testa. Nel nostro film cercavo di impedirle di venire coinvolta nella scena con Electro, era troppo pericoloso, ma lei non era d'accordo. Per certi versi ha contribuito al suo stesso destino, e il film parlava proprio di fato.

L'immagine di poter salvare MJ [in No Way Home] era bellissima e mi ha convinto immediatamente. [...] Sono così grato di aver potuto chiudere un cerchio per il Peter che ho interpretato.

Sul confronto con gli altri attori Tobey Maguire e Tom Holland:

La prima volta che abbiamo messo insieme i costumi è stato esilarante perché eravamo come tre tizi ordinari che facevano gli attori che se la spassavano. Poi tutto a un tratto ti rendi conto di cose come: "Oddio, indossiamo tutti il costume e stiamo rifacendo la cosa di indicare gli altri" [il celebre meme].

Abbiamo scherzato sui bagni, sulla possibilità di imbottirci un po' il costume lì sotto. Tom era geloso perché avevo delle zip nel costume che mi permettevano di liberarmi le mani velocemente, mentre lui per usare il cellulare doveva usare il naso perché non poteva usare le mani.

Ha poi svelato di aver improvvisato una battuta:

C'è una battuta che ho improvvisato, quando li guardo e gli dico che gli voglio bene. Era effettivamente così.

Sul futuro e sulla possibilità di un altro The Amazing Spider-Man o comunque di un altro film:

Beh, sì, sarei assolutamente aperto se fosse la cosa giusta. Peter e Spider-Man sono dei personaggi a servizio del bene superiore e della collettività. È un ragazzo della classe operaia del Queens, che conosce le difficoltà, la perdita ed è molto empatico. Vorrei poter usare la fibra morale di Peter Parker in questo senso, se ci fosse la possibilità di raccontare un'altra storia, vorrei essere molto convinto e sicuro.

Potete avere accesso a tutte le notizie, le recensioni e gli approfondimenti su Spider-Man: No Way Home grazie alla nostra scheda!

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