Spawn: Todd McFarlane parla del suo nuovo, ambizioso universo condiviso
Todd McFarlane ha un sogno dai contorni ancora in via di definizione: un universo narrativo che nasce da Spawn e si evolve in molte direzioni
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
McFarlane - L'idea di costruire un universo condiviso è in campo sin dalla nascita della Image Comics. Tutti i fondatori originali sono venuti dalla Marvel o dalla DC e quindi la nostra formazione era di quel genere. Anche nei primissimi anni, tra il '92 e il '94 la cosa era suggerita. Ci abbiamo provato a dar vita a un mondo comune, ma non lo abbiamo mai formulato ufficialmente, con mia grande delusione. Tutti noi siamo andati ognuno per la propria strada, ma il desiderio iniziale è sempre rimasto nella mia mente e ho sempre pensato fosse un peccato non averlo seguito.
Quando la Image ha fatto enorme successo e ci siamo trovati con un sacco di storie non legate al mondo dei super eroi, il progetto è svanito, perché ben poche serie si prestavano al caso. E la mia serie si intitola Spawn, un po' come Batman o Spider-Man. Insomma, è incentrata su un solo personaggio e se la riempi di tante altre figure, allora non è più Spawn, ma diventa una specie di Marvel Team-Up.La logica estensione è quindi dare spazio ad altre idee e altri personaggi che gravitano attorno al protagonista, il che significa nuove serie, significa fare un passo che ti ha visto esitare per decade e davanti a cui hai reagito lavorando duramente a una singola testata. Bisogna strappare il cerotto con uno strattone e via!
Il trecentesimo numero mi sembrava un'occasione per raccontare un preludio, un piccolo catalizzatore per cominciare il progetto e introdurlo al pubblico. C'è qualcosa che succede in quella storia che mostra l'origine di quel che state per vedere e poi c'è la copertina di Jerome Opena, inchiostrata da me, che mostra un sacco di personaggi. Anche se sapevo che non tutti sarebbero stati nelle vicende narrate in quei due albi, la copertina è il mio modo per dirvi di stare all'erta. Aspettate e vedrete. Siamo solo all'inizio della prima fase.
La prima fase di un progetto che, ammette Todd McFarlane, non è ancora del tutto definito. Si tratta di un'iniziativa in cui il fumettista canadese, però, si getta anima e corpo e per cui è intenzionato a chiedere la collaborazione di parecchie menti creative, per dar vita a qualcosa di ambizioso e che, promette, può dare molta più soddisfazione che non realizzare la stessa cosa presso la Marvel o la DC.
McFarlane - Spawn sarà al centro di tutto, sarà la roccia nello stagno da cui partono le increspature. Al primo anello creato troviamo lui e tutti gli altri Spawn alternativi. Alcuni sono stati più in vista di altri in passato. Per me, la parte entusiasmante è chiudere gli occhi e pensare al decimo anello delle increspature. Cosa dobbiamo aspettarci? Non so rispondere, perché ancora non ci siamo arrivati e non ho nemmeno assunto le persone che mi aiuteranno a portarvi fin la. Il che, nella mia testa, è un pensiero divertentissimo.
Il presupposto di questo progetto sta nelle storie che leggeremo, in cui alcuni Spawn giungono dal passato e dal futuro nel nostro presente, richiamati da quello principale. Ma in realtà, a sua insaputa, sono migliaia quelli penetrati nel suo mondo. Il che, stando a McFarlane, gli consentirà di creare con totale libertà.
McFarlane - Questa è la cosa divertente di dar vita a queste idee folli e avere davanti una gigantesca tela vuota. Io ne sto riempiendo solo un angolino e non sto chiedendo agli altri autori e artisti di dipingere il resto del mio quadro. Quello l'ho fatto per trent'anni. Voglio che prendiate un pennello e riempiate tutti gli spazi vuoti, che iniziate a usare colori nuovi. Li incoraggio anche a non limitarsi a raccontare storie che ruotano attorno a Spawn, perché non farebbe bene al progetto che ho in mente.
Insomma, l'obiettivo sarebbe quello di dar vita a qualcosa di davvero ambizioso, a un universo narrativo che ha in Spawn le proprie fondamenta ma che cerca di incontrare i gusti di tanti lettori diversi. Niente di nuovo, come ammette candidamente, poiché si tratta di un progetto di costruzione che ricalca quelli seguiti dalla Marvel e dalla DC. Ma certamente qualcosa di colossale e per nulla semplice da proporre al pubblico oggigiorno.
McFarlane - Quel che vorrei è arrivare a produrre venti o venticinque serie e che la gente compri i suoi cinque o sei preferiti. Non mi aspetto nemmeno che i lettori comprino tutti e quattro quelli che usciranno quest'anno. Forse prenderanno tutti i numeri #1 per poi rendersi conto di quale storia piaccia loro di più, quale personaggio li sorprenda. Dover leggere tutte le storie non servirà perché non sarà prevista nessuna continuity, se non una molto semplice.
Ai disegnatori che si proporranno per contribuire chiederò quale sia la loro tabella di marcia. Ditemi voi quel che potete darmi. Sono disposto a valutare tutto, da una singola pagina a un milione. Decidete voi la dimensione del progetto e i tempi necessari per la realizzazione. A seconda della risposta, penseremo alla storia e al formato, costruendo il modo in cui ci lavoreremo. Posso trovare spazio per quasi qualunque fumettista di cui abbia bisogno, per poi scegliere a seconda del bisogno.
McFarlane, appena diventato sessantenne, confessa di avere più idee in testa di quante ne possa realizzare, ma di avere un vantaggio: il totale possesso di Spawn e del suo universo narrativo. Il progetto che ha in mente ci risulta, onestamente, bizzarro e bislacco, fuori tempo massimo di qualche decennio, organizzativamente un incubo, ma siamo mortalmente curiosi di vedere cosa ne scaturirà.
Fonte: CBR