Spaceman: il regista spiega come la pandemia ha influenzato il finale del film
Il regista di Spaceman, Johan Renck, spiega come la pandemia ha influenzato il finale del film, diverso da quello inizialmente previsto
Dal 1° marzo, è disponibile su Netflix Spaceman, nuovo film con Adam Sandler (GUARDA IL TRAILER). La storia racconta di Jakob, astronauta che, rendendosi conto che il suo matrimonio potrebbe non esistere più una volta ritornato sulla Terra, tenta disperatamente di riappacificarsi con la moglie. Riceve così aiuto da Hanus, un’antica creatura misteriosa, nascosta nei meandri della sua astronave. In un’intervista con CB, il regista Johan Renck (Chernobyl) ha rivelato che il finale originariamente previsto era ben diverso da quello arrivato sullo schermo.
Non l'hanno sempre pianificato. Ed è buffo che funzioni così, perché in un certo senso tutto ciò che fai è soggetto al punto in cui ti trovi nel tuo viaggio personale in quel preciso momento: abbiamo girato questo film durante la pandemia. Quando stava finendo. C'era una certa visione leggermente distopica di noi come esseri umani nel mondo in quel momento. E a un certo punto, il finale non sarebbe stato come nel libro. Ma, ad essere onesti, era meno speranzoso, e credo di stare invecchiando. Non so cosa sia, ma sentivo davvero il bisogno di mostrare la bellezza di…
Come dice Hanus alla fine del film. Quando Jakob dice: "Ho paura", Hanus dice: "Ma provi anche speranza, questa è la saggezza della tua specie". Penso che questa sia la saggezza della nostra specie. È il senso della speranza e il fatto che, per quanto le cose possano sembrare brutte, abbiamo la capacità di cercare granelli di speranza all'interno di esse. Credo che il finale sia diventato almeno un po' più impressionistico, verso qualcosa che suggerisce davvero che non sappiamo se torneranno insieme. Ma almeno ci proveranno.
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FONTE: CB