Sorry for your Loss: a Elizabeth Olsen non è piaciuto come Facebook Watch ha gestito lo show

Elizabeth Olsen ha parlato della sua esperienza negativa con Facebook Watch, colpevole di non aver valorizzato a dovere Sorry for Your Loss

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Elizabeth Olsen ha parlato della sua esperienza negativa con Facebook Watch, colpevole di non aver valorizzato a dovere Sorry for Your Loss. L'attrice protagonista di WandaVision è stata intervistata al fianco di Jason Suidekis in Reunited, il format di Vanity Fair che riunisce due attori che hanno recitato assieme in passato e parlano delle loro esperienze successive e presenti.

Una delle domande riguardava i servizi streaming a pagamento, e la paura degli attori di non trovare abbastanza pubblico al di fuori del cinema. Sia Disney+ che AppleTV+ erano relativamente nuovi quando i due attori firmarono per le rispettive serie. L'attrice ha spiegato che ebbe una brutta esperienza con Facebook Watch, in occasione della serie Sorry for Your Loss:

Ebbi un'esperienza simile con Facebook. E non mi piacque. Amavo il mio show e tutti quelli che furono coinvolti. Ma la relazione con Facebook fu frustrante per la mancanza di esperienza televisiva e per come la piattaforma era organizzata. Quando siamo passati alla Stagione 2, abbiamo avuto un incontro con Facebook dove abbiamo esposto i nostri consigli alla piattaforma, il perché la serie fosse così difficile da trovare, di quanto fosse congestionata l'offerta. Quindi ero ansiosa nel lavorare con Disney+. Ma sapevo che si parlava della Disney. E penso di aver avuto più ansia di essere un personaggio Marvel in una Serie TV che dell'elemento Disney+.

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La serie raccontava la storia di una vedova, interpretata da Elizabeth Olsen, che, dopo l’improvvisa morte del marito, si ritrova a fare i conti con le conseguenze del drammatico evento sulla propria vita e su ogni suo rapporto.

Nel cast figuravano anche Kelly Marie Tran (Star Wars: The Last Jedi), Jovan Adepo (The Leftovers), Mamoudou Athie (The Detour) e Janet McTeer (Marvel’s Jessica Jones).

La scheda della serie. 

Fonte: Vanity Fair

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