Solo – A Star Wars Story, Ron Howard sul film: "Nonostante le circostanze è stata un'esperienza fantastica"
In una nuova intervista, il regista di Solo – A Star Wars Story Ron Howard definisce come grandiosa la sua esperienza alla regia del film
Se, da una parte, i registi di The LEGO Movie e dei due 21 Jump Street per ovvie ragioni collegate agli accordi di non divulgazione non hanno mai potuto parlare nel dettaglio di quello che non ha funzionato nel backstage del blockbuster, Ron Howard ne ha invece potuto chiacchierare con più rilassatezza ammettendo anche che, se la storia fosse valida, tornerebbe volentieri a viaggiare attraverso la Galassia Lontana, Lontana.
Date le circostanze del mio coinvolgimento con Solo, è stata un'esperienza grandiosa. Mi ha ricordato quanto io ami quello storytelling giocoso, l'azione, quanto mi piaccia la tecnologia. Preferisco gli attori, ma è comunque grandioso quello che puoi offrire al pubblico. Date le circostanze, con Phil e Chris che stavano lasciando il film e io che stavo subentrando, ci trovavamo a un punto in cui era tutta una continua riscrittura e una certa percentuale della pellicola che non era proprio stata girata. Non accade sempre in ogni film con quel livello d'intensità, ma ha molto a che fare con l'esplorare il territorio di queste proprietà intellettuali di altissimo profilo. Avevo avuto a che fare con una roba simile quando ho fatto Il Grinch 20 anni fa, ma nulla di paragonabile. Però sai, George Lucas è un mentore e un mio caro amico. E mi ha avvertito, come sempre, che "Guarda, è tutto per i fan". E ti ritrovi in questa situazione dove devi avere sia il coraggio di ascoltarli che di raccontare la storia che vuoi narrare. A lui interessa espandere la galassia e sperimentare. È quello che preferisce. Si emoziona di più con quelli che vogliono spingere i confini di quello che Star Wars può essere con un film o una serie TV.
FONTE: Collider (via CB.com)