La sirenetta ignora la schiavitù nei Caraibi: la critica di un eminente studioso della diversità nei media

Un eminente sostenitore e studioso inglese della diversità nei media critica La sirenetta per i mancati riferimenti allo schiavismo...

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Nuovo film Disney nei cinema, La sirenetta, e nuove critiche verso la casa di Topolino in arrivo come da programma. Questa volta però non hanno a che fare con chi non condivide la scelta di affidare la parte di Ariel a un'attrice nera, Halle Bailey, bensì con questioni relative all'erronea rappresentazione storica del periodo in cui si svolge la storia basata sull'immortale fiaba del danese Hans Christian Andersen.

Un eminente sostenitore e studioso inglese della diversità nei media, Marcus Ryder del Sir Lenny Henry Centre for Media Diversity, ha sentito la necessità di affidare al suo blog una critica alla Sirenetta dopo aver visto la pellicola Disney al cinema con suo figlio.

Anche se La sirenetta ha appunto il merito di aver al centro della storia una protagonista nera, fallisce del tutto l'obbiettivo regalando al pubblico una rappresentazione del tutto edulcorata dei caraibi del tempo, evitando di menzionare in qualche modo l'esistenza dello schiavismo e dei relativi abusi ai danni di altri esseri umani.

Scrive Ryder:

Non penso che facciamo un favore ai nostri bambini fingendo che la schiavitù non sia mai esistita. Collocare questa storia fantastica in quel periodo e luogo equivale letteralmente a raccontare una storia d'amore tra un ebreo e un non ebreo nella Germania del 1940 e ignorare l'Olocausto [...] Dobbiamo regalare ai nostri bambini le storie più straordinarie e fantastiche possibili per far crescere la loro immaginazione. Ma non dobbiamo farlo cancellando o censurando le parti difficili della nostra storia. Lo dobbiamo fare abbracciando la nostra ricca storia e fornendo loro la verità come strumento di potere.

Marcus Ryder aveva condiviso il suo blogpost su Twitter dove aveva ottenuto, da una parte, un'enorme viralità, ma, dall'altra, anche una pioggia di critiche. Dopo averlo rimosso, spiegando che le persone avevano del tutto frainteso la sua posizione, ha puntualizzato che se il film fa le cose correttamente in materia di diversità di fronte alla macchina da presa, non fa altrettanto dietro di essa.

In una dichiarazione affidata a Deadline aggiunge poi:

Tutta questa vicenda evidenzia l'importanza della rappresentazione. E anche se non è stato piacevole essere bersaglio di un assalto su Twitter, ciò che spero che dimostri agli studi cinematografici è che se aumenti la diversità, puoi ottenere un pubblico fedele e impegnato che difenderà il tuo film con veemenza anche di fronte alla più piccola critica percepita. È quel tipo di coinvolgimento del pubblico che il denaro, semplicemente, non può comprare. Anche se in questo caso penso che la critica percepita sia stata fraintesa.

In La Sirenetta, uscito nelle sale il 24 maggio, Halle Bailey interpreta Ariel assieme a Jonah Hauer-King (Eric), Jacob Tremblay (Flounders), Daveed Diggs (Sebastian) e Awkwafina (Scuttle), mentre Melissa McCarthy interpreta Ursula e Javier Bardem re Tritone.

Trovate tutte le informazione sul film nella nostra scheda. Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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