Silicon Valley: la nuova comedy HBO come The Big Bang Theory?

Il creatore Silicon Valley risponde a una domanda sul paragone con The Big Bang Theory

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Dopo aver visto il poster ufficiale, ecco un'intervista in cui Mike Judge (autore di Beavis and Butthead e Impiegati…male!) parla di Silicon Valley, nuova comedy creata per il canale via cavo HBO, che verrà trasmessa negli USA dal 6 aprile.

Di seguito trovate un estratto della conversazione tra Judge ed Entertainment Weekly.

La più grande comedy della tv è incentrata su un gruppo di ragazzi super intelligenti ma socialmente imbranati — The Big Bang Theory. Hai pensato che una versione più adulta potesse attirare di più?
Non ho visto la serie. Ne ho sentito parlare, ho guardato qualche episodio e sembrava davvero divertente. Creo che siano limitati dal fatto di appartenere a un network. Spero che attiri il pubblico che ama quello show, perché possiamo fare qualsiasi cosa e addentrarci in cose che non puoi fare su altri network. [...] Nel terzo episodio il personaggio di T.J. Miller deve inventarsi un nome nuovo per la compagnia, per cui va nel deserto e assume degli allucinogeni. E' una scena divertente, ma non potresti farla su un network.

E' bello vedere una comedy di un canale via cavo che sia davvero divertente. Molte delle serie comedy di HBO e di Showtime — più quelle di Showtime, in realtà — non sembrano preoccuparsi se sono divertenti o meno.
Non ho visto la maggior parte di esse. Sembra che, essendo su un canale via cavo a pagamento, debbano essere per forza dark e depressive.

L'altro giorno pensavo al fatto che pochi programmi di animazione hanno avuto successo in prima serata dopo King of the Hill. Anno dopo anno è sempre la stessa cosa. Secondo te, come mai è difficile trovare un nuovo successore a serie di successo come The Simpsons o Family Guy?
Quando vedo una nuova serie animata mi annoio in fretta. Per me non c'è la giusta combinazione tra animazione e voce. Nel processo di sviluppo ho visto network assumere degli sceneggiatori divertenti e una compagnia di animazione. Poi assumono una persona famosa per il doppiaggio. Alla gente non interessa che sia un attore importante a doppiare il personaggio.

Silicon Valley racconterà le disavventure di un gruppo di giovani esperti in tecnologia che avrebbero tutte le carte in regola per sfondare ma hanno qualche difficoltà nell’affrontare e gestire il possibile successo. La comedy si ispira in parte a quanto accaduto realmente a Judge che, negli anni Ottanta, ha lavorato come ingegnere nell’area della Silicon Valley.

Il protagonista è Richard (Thomas Middleditch): un introverso programmatore informatico che vive nell’Hacker Hostel, un incubatore di start-up, insieme al suo migliore amico Big Head (Josh Brener), il pomposo Gilfoyle (Martin Starr), e il sarcastico Dinesh (Kumail Nanjiani).
Questi disadattati sociali vivono sotto l’occhio attento di Erlich (T.J. Miller), un milionario del web soddisfatto del suo successo che permette loro di rimanere nella sua casa gratis – a patto che i quattro continuino a versargli una quota pari al dieci per cento di quello che guadagnano attraverso i loro progetti. Dopo aver fallito in un colloquio con il miliardario e capitalista Peter Gregory (Christopher Evan Welch), Richard sembra destinato a restare al suo posto di lavoro presso l’azienda di tecnologia Hooli, fondata dal megalomane Gavin Belson (Matt Ross), ma quando Monica (Amanda Crew), a capo delle operazioni della Gregory, e Jared (Zach Woods), un dirigente della Hooli, comprendono il reale valore dell’algoritmo di compressione del sito da lui creato, Richard si ritrova in mezzo alla guerra di offerte che scoppia tra la Belson e la Gregory.

Fonte: EW

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