Si ritorna a parlare del caso Via col vento. E questa volta a farlo è Oliver Stone

Intervistato dalla BBC, Oliver Stone ha detto la sua riguardo alla controversia legata a Via col vento e alla "cancel culture"

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Si ritorna a parlare del caso Via col vento, recentemente al centro di controversie dopo la rimozione temporanea da HBO Max, la piattaforma streaming di WarnerMedia. L’immortale capolavoro del 1939 diretto da Victor Fleming interpretato da Vivien Leigh, Leslie Howard, Olivia de Havilland e Clark Gable, era stato rimosso a causa del suo contenuto edulcorato nei confronti del Sud America negli anni dell'annoso problema della schiavitù. Recentemente il film è stato reinserito in catalogo preceduto da due video che aiutano a contestualizzare l'opera nel suo periodo storico.

Questa decisione ha fatto discutere a lungo l'opinione pubblica, coinvolgendo da vicino molti artisti e registi di primo piano.

L'ultimo dei quali è proprio Oliver Stone.

IndieWire ha infatti riportato un estratto dal programma radio della BBC intitolato The Arts Hour; una lunga intervista in cui il regista, tra i vari temi toccati, ha detto di non avere apprezzato la scelta dell’HBO di rimuovere dalla sua piattaforma il film per poi rimetterlo con un disclaimer. Il cuore del problema, secondo Stone, non è tanto la presenza di un avviso prima della visione, cosa che trova accettabile, ma la tendenza a “cancellare” contenuti culturali che sta prendendo piede negli ultimi mesi.
Ecco la sua dichiarazione:

È sicuramente vero che Via col vento fa una rappresentazione edulcorata del sud. Ma penso che sia comunque un classico, è stato il film della generazione di mia madre. Lei l’ha amato, e ha segnato così tante persone. È innegabile. Certamente oggi dovrebbero essere inseriti dei disclaimer o delle spiegazioni per il pubblico che dicano: questo film rappresenta un’immagine sdolcinata del sud. Il film non fa i conti con la schiavitù nella sua forma peggiore. Ma non credo proprio che per questo dovrebbe essere rimosso dalla circolazione. 

Tra gli altri numerosi temi trattati nell’intervista anche l’accusa di condotta sessuale inappropriata rivoltagli dall’attrice Carrie Stevens, prontamente negata, e il suo rapporto con Vladimir Putin.

Nel 2017 Stone aveva avuto la rara opportunità di intervistare il presidente russo in una lunga conversazione poi diventata film. Il progetto è stato criticato da molti in quanto troppo morbido nei confronti di Putin. Interrogato sulla questione, Oliver Stone ha spiegato che non aveva intenzione di attaccare l’intervistato facendolo rinchiudere così sulla difensiva, ma di fare uscire l’aspetto più umano dell’intervista.

Ho avuto un incredibile possibilità di accesso. E a lui piacevo perché lo ascoltavo. Tutte le domande che gli ho fatto sono lì (nel film). Molte persone che sono critiche non si sono disturbate nemmeno a guardare un’ora delle quattro (dell’intervista n.d.r) per questo motivo c’è questa grande incomprensione. Se si guarda il film si può vedere chiaramente che lo sto sfidando.

[...]

Stavo cercando di comprenderlo, perché l'America e l'Inghilterra hanno sempre dato una connotazione negativa alla Russia. Penso che, per il nostro bene, dovremmo rivedere a fondo il nostro pensiero. Credo che la guerra fredda sia ridicola e non necessaria, specialmente in un periodo di disordini planetari come quello che stiamo vivendo.

Cosa ne pensate dell’idea di Oliver Stone su Via col vento? E cosa nel pensate della sua risposta alle critiche alla sua intervista a Vladimir Putin? Fatecelo sapere nei commenti o sui canali social!

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