Shōgun, come Vancouver è stata trasformata nel Giappone del 1600: i retroscena della scenografa

Come per le riprese della serie Shōgun Vancouver è stato trasformato nel Giappone del 1600 in cui si ambienta la storia

Condividi

La serie Shōgun, disponibile su Disney+, è ambientata nel Giappone Feudale del 1600, ma le sue riprese si sono svolte interamente Vancouver, in Canada. Una sfida non da poco per la production designer Helen Jarvis, che in un'intervista a Variety, ha raccontato i retroscena del suo lavoro:

Qui siamo fortunati perché abbiamo una costa frastagliata simile. Erano necessari alcuni backlot di diverso tipo per contenere tutti i set, e immaginate che i set che dovevano essere smontati, rimontati e trasformati in interni diversi.

Alla fine, Jarvis ha trasformato due backlot esterni e due teatri di posa per costruire il mondo di Shōgun, che comprendeva un villaggio di pescatori, un porto, palazzi reali e case di samurai. Con alcuni set a 65 kilometri di distanza l'uno dall'altro "è stato compito dei responsabili degli effetti visivi cercare di creare delle inquadrature in cui collegare i due set e avere un percorso che portasse da uno all'altro. Hanno collegato l'azione".

Ecco dunque come sono state costruite le navi presenti nella serie e due tra le principali location.

Dall'Isola che non c'è al Giappone feudale

Jarvis ha iniziato con ciò che le era più familiare: la costruzione delle navi, che le "sembravano le più facili da affrontare". Aveva inoltre da poco lavorato a Peter Pan e Wendy e dunque: "Sapevo che c'erano parti delle navi del film Disney che erano utili, quindi le ho riservate [per Shōgun]".

Le imbarcazioni più piccole, come i pescherecci, venivano costruite interamente, a differenza di quelle più grandi, come le Navi Nere portoghesi, usate dai commercianti arrivati in Giappone. "Abbiamo costruito parti delle navi: l'intero ponte superiore e metà di quello inferiore. Le cabine interne venivano costruite a tappe", spiega la responsabile.

La città di Osaka

Oltre a costruire il porto, Jarvis si è occupata anche della città di Osaka. All'epoca, quest'ultima era una città molto grande con "una costa molto tortuosa. Se si guarda in un'ottica contemporanea, è per lo più costruita in cemento con molte insenature e non c'era un unico grande porto in quanto tale". Un lotto libero nel sobborgo Port Moody di Vancouver, che si trovava sul lungomare, si è rivelato il luogo perfetto da trasformare. "Era un'insenatura artificiale realizzata per una fabbrica di cedri che aveva chiuso dieci anni fa. L'appezzamento era grande e dotato di vecchie attrezzature per la lavorazione del legname, e i proprietari ce l'hanno lasciato per un anno".

Il castello di Osaka

Sfida ancora più complessa ha riguardato la sala cerimoniale del castello di Osaka, uno dei più grandi interni del set a Vancouver: circa 54 x 33 metri su tre piani. Grazie alle sue ricerche, Jarvis ha notato che le sale da cerimonia moderne hanno soffitti piatti e relativamente bassi. Così:

Ho detto a Justin (Marks), il nostro showrunner, "E se togliessimo il soffitto? Ci darebbe molte più opportunità di illuminazione". È stato un po' un imbroglio, ma la logica era che la città di Osaka è ancora in costruzione e abbiamo ottenuto degli ottimi effetti di luce nella sala degli incontri. Sarebbe stato difficile con un soffitto solido e basso.

Le stanze erano separate da pannelli scorrevoli, ciascuno dei quali è stato dipinto. Jarvis stima di aver utilizzato 700 porte shoji per la produzione, alcuni dei quali decorati con foglie d'oro o con dipinti unici. Ecco come si è proceduto:

Sono tutti dipinti originali basati sulla ricerca che abbiamo fatto. Non potevamo dipingerli a mano perché sarebbe stato dispendioso a livello si tempo. I disegni sono stati creati in digitale e stampati su carta da parati Anaglypta, una carta goffrata inglese vecchio stile. Abbiamo dipinto tutti i nostri pannelli con un bel colore e con delle polveri metalliche, e poi li abbiamo fatti passare attraverso una stampante di grande formato per stampare questi splendidi disegni.

Potete rimanere aggiornati sulla serie grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

Cosa ne pensate? Lasciate un commento!

Vi ricordiamo infine che trovate BadTaste anche su TikTok.

FONTE: Variety

Continua a leggere su BadTaste