Shockdom acquisisce FumettiCrudi

Shockdom annuncia l'acquisito di FumettiCrudi, la realtà pisana autogestita e prodotta dalla casa editrice di Lucio Staiano

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Con il comuncato che vi riportiamo qui sotto, la Shockdom ha annunciato di aver raggiunto l'accordo per l'acquisizione di FumettiCrudi, la piccola realtà autogestita di Pisa, coordinata da Gianluca Caputo e prodotta dalla casa editrice fondata da Lucio Staiano nel 2000. L'esordio sotto Shockdom è previsto per la primavera prossima con due titoli, The Author di Luigi Bigio Cecchi, in arte Bigio (già autore di Drizzit con Shockdom) e Gesù di Stefano Antonucci e Daniele Fabbri.

FumettiCrudi vol. 1SHOCKDOM ACQUISISCE FUMETTICRUDI

Il collettivo, coordinato da Gianluca Caputo, diventerà una collana della casa editrice 

Shockdom ufficializza l’accordo raggiunto con FumettiCrudi, il collettivo di fumettisti che vanta nomi come Emanuele Tonini, Bigio, Grillo e altri. È la naturale evoluzione di una collaborazione, esistente da tempo, durante la quale FumettiCrudi si è sviluppato delineando un’identità alternativa rispetto ai contenuti di Shockdom.

“Sono molto soddisfatto del sodalizio con FumettiCrudi” dichiara Lucio Staiano, fondatore di Shockdom “Sono nostri partner da molto tempo e danno modo agli autori di creare progetti paralleli e sperimentali rispetto ai contenuti più classici. Il progetto non si ferma alla creazione di una collana, ma ha come obiettivo far diventare FumettiCrudi un’etichetta alternativa indipendente molto importante nel panorama italiano”.

Altrettanto soddisfatto è Gianluca Caputo, coordinatore di FumettiCrudi, che ha da sempre dato una connotazione “indipendente” al progetto, dando spazio ad autori che semplicemente amassero trasportare su carta le proprie idee senza vincoli, commissioni, o prospettive di pubblicazione, e che adesso vedranno le proprie opere pubblicate nel catalogo di uno dei più importanti editori nel settore.

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